“Abolire la macellazione halal in Italia, è barbara e primitiva”, la proposta dal Veneto
"La pratica di macellazione halal è una metodologia barbara e primitiva, che non rientra e non rientrerà mai nelle nostre tradizioni culturali. Va messa al bando, e rapidamente, perché nel 2019 l’Italia deve dimostrare di essere un Paese civile in ogni campo", così la consigliera regionale veneta e capogruppo del movimento Zaia Presidente, Silvia Rizzotto , ha chiesto la governo di prendere posizione sulla macellazione rituale, usata nel mondo islamico, vietandola completamente nel nostro Paese. Al centro della dura presa di posizione una notizia che ha fatto discutere molto nei giorni scorsi, la richiesta da parte di alcune famiglie di religione islamica di poter aver per i propri figli carne halal nella mensa scolastica di una scuola elementare di Mestre, in provincia di Venezia.
"La notizia che in una scuola primaria a Mestre ci sarebbero dei genitori che per i figli pretenderebbero una mensa ad hoc è agghiacciante. Chi viene nel nostro Paese e vuole integrarsi, dovrebbe capire che questo è possibile prima di tutto rispettando le nostre di regole, non le proprie” ha spiegato infatti Rizzotto in una nota in risposta proprio “alla notizia proveniente da Mestre, dove genitori di religione islamica hanno richiesto per i loro figli una mensa ad hoc con carne trattata secondo la pratica halal". "La vicenda evidenzia due drammatici aspetti; il primo: quelli che arrivano nel nostro paese – e pertanto sono ospiti – non possono pretendere il nostro adattamento alle proprie regole e tradizioni, semmai dovrebbe accadere il contrario" ha spiegato la capogruppo di Zaia Presidente
"Nei paesi islamici, nessuno di noi si permetterebbe di pretendere a pranzo in una scuola una braciola di maiale: si chiama rispetto. Il secondo: la pratica di macellazione “halal” è una metodologia barbara e primitiva, che non rientra e non rientrerà mai nelle nostre tradizioni culturali. Va messa al bando, e rapidamente, perché nel 2019 l’Italia deve dimostrare di essere un Paese civile in ogni campo. Che le famiglie islamiche lo vogliamo o meno – questa è casa nostra” ha concluso la Capogruppo Rizzotto –
Dello stesso tono è stata anche la risposta dell’Assessore regionale all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan. "La scuola serve per favorire un’integrazione a 360 gradi. La vera integrazione però non è a senso unico, e la mensa scolastica fa parte di questo processo. È anch’essa una modalità didattica all’interno del più vasto programma scolastico ed è uno sforzo importante anche sotto l’aspetto dell’educazione e dell’integrazione. Richieste come quelle avanzate dai genitori bengalesi di Mestre sono l’esatto contrario" ha spiegato l'assessore, aggiungendo: "Questi genitori hanno scelto di venire in Italia e credo sia un loro preciso dovere favorire un’integrazione piena dei loro figli. Se i loro bimbi non possono mangiare determinati cibi per motivi di salute, non c’è problema. In caso contrario faccio loro presente che, se quanto approntato dalla mensa per tutti i bambini non è di loro gradimento, possono senza problemi farli nutrire con alimenti equivalenti sotto l’aspetto nutrizionale”.