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Abdul, l’uomo che ha restituito il portafogli a Lecce: “Non sono un eroe, sogno un lavoro”

“Non capisco tanto stupore, ho fatto ciò che dovrebbe fare chiunque” ha spiegato l’immigrato diventato popolare dopo il racconto del suo gesto da parte del proprietario del portafogli.
A cura di A. P.
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"Non capisco il motivo di tanto stupore: ho fatto ciò che dovrebbe fare chiunque. Mentre andavo verso la moschea ho notato il portafogli a terra, l'ho aperto, ho visto che conteneva denaro, ho cercato la carta d'identità su cui era scritto l’indirizzo della persona che l’ha perso e ho deciso di restituirlo". Così Abdul racconta la storia del portafogli trovato a terra a Lecce e riconsegnato al proprietario a decine di chilometri di distanza. "La nostra religione è chiara: Dio dice che quando trovi qualcosa se sai di chi è devi restituirla, se non è di nessuno può diventare tua", ha spiegato il 40enne in una intervista a Repubblica dopo che il suo gesto è diventato popolare a seguito del racconto del proprietario del portafogli.

"Non voglio essere considerato un eroe, non è proprio il caso. E poi io qui sto benissimo.  Lecce è una città ospitale, non ho mai avuto problemi o percepito intolleranza" ha aggiunto Abdul. "Io non sapevo neanche chi fosse quell’uomo. Lui mi ha ringraziato tanto per telefono, poi ha voluto incontrarmi e mi ha dato del denaro per la benzina che avevo consumato. Ha anche detto che mi aiuterà a trovare lavoro in una delle sue aziende, come operaio o magazziniere. Io so fare tante cose e la fatica non mi spaventa, se mi darà fiducia non lo deluderò" ha spiegato Abdul che vive in Italia da dieci anni ma non ha un lavoro fisso e si arrangia con una bancarella.

Il sogno massimo per ora infatti è quello di trovare un lavoro. "Con la vendita delle borsette riesco a guadagnare 25 euro al giorno, ogni tanto mi aiuta mia sorella, intanto continuo a cercare lavoro, sono pronto a fare qualunque cosa. Certo non starò senza far nulla, perché i 300 euro di affitto devo pagarli e l’ambulante non voglio farlo a vita: si guadagna poco, è un lavoro irregolare, spesso i vigili ci mandano via, sabato mi hanno persino fatto una multa" ha ricordato il 40enne".

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