video suggerito
video suggerito

“Abbiamo tentato il possibile”: la gita e la tragedia, chi era e cos’è successo al bimbo caduto nel pozzo

L’operatrice che ha provato a salvare il bambino morto ieri nelle campagne di Palazzolo Acreide (Siracusa) è rimasta incastrata nell’area intermedia del pozzo, tra la superficie e l’acqua. I vigili del fuoco hanno recuperato lei ma non hanno potuto far nulla per il piccolo.
A cura di Susanna Picone
1.288 CONDIVISIONI
Immagine

“Non ce l’ho fatta, non ce l’ho fatta”. È disperata la donna di 54 anni che ieri ha cercato di salvare, purtroppo invano, il bambino caduto in un pozzo nelle campagne di Palazzolo Acreide (Siracusa) e morto a soli dieci anni. Lei, una educatrice che lavora alla Fondazione Anffas Doniamo Sorrisi, si è calata in quel pozzo dopo che il bambino è precipitato, ma è rimasta bloccata. E ai soccorritori arrivati poco dopo ha spiegato che non riusciva più a scendere.

La donna poco dopo è stata salvata, e portata in ospedale con delle ferite e in stato di choc, per il piccolo invece non c’è stato nulla da fare. I sommozzatori dei vigili del fuoco l’hanno recuperato senza vita.

Immagine

I tentativi di soccorso dei Vigili del Fuoco

“Siamo intervenuti appena ci è arrivata la richiesta di soccorso. Quando la squadra è giunta sul posto, i pompieri si sono immediatamente calati nel pozzo e sono riusciti a recuperare la donna, che è stata affidata ai sanitari. Purtroppo per il bimbo non c’è stato nulla da fare. Abbiamo tentato il possibile, ma quando lo abbiamo recuperato era già morto”, le parole del comandante dei vigili del fuoco di Siracusa, Ugo Macchiarella, che ha coordinato le operazioni di soccorso.

Sul posto anche il sindaco e i carabinieri, insieme ai genitori del bambino. Per loro stanno predisponendo anche un servizio di assistenza psicologica: il bimbo morto a Palazzolo Acreide aveva due fratelli, uno più piccolo e l'altro più grande.

Immagine

Su quanto accaduto la Procura di Siracusa ha subito aperto una inchiesta per omicidio colposo. Il pm che ha in mano il fascicolo dovrà ascoltare tutte le persone, una quindicina, che erano al campo estivo organizzato dall'Anfass, cooperativa sociale per bambini disabili. Sarà necessario ricostruire i minuti precedenti alla tragedia e per farlo servirà sentire la versione degli operatori e del proprietario dell'appezzamento di terreno che sarebbe lo stesso a capo della cooperativa.

Cosa è successo: la copertura del pozzo ha ceduto

Una prima ricostruzione di quanto accaduto ieri durante quella che doveva essere una giornata di festa per i bambini l’aveva fornita già ieri a Fanpage.it il sindaco Salvo Gallo, che subito si è recato sul posto. E col tempo si aggiungono altri dettagli.

A quanto pare, la gita stava ormai per concludersi. Il pullman che avrebbe dovuto riportare i bambini indietro era già con il motore acceso, tanto che qualche accompagnatore aveva dato indicazioni ai piccoli di salire a bordo. Il bambino di 10 anni vittima della tragedia avrebbe indugiato, stava giocando vicino al pozzo. Un volontario lo avrebbe anche invitato a scendere dalla copertura della cavità, poi la tragedia da lì a poco, col bambino che è finito in quella cavità profonda circa 15 metri, per la metà coperta d’acqua.

La copertura avrebbe ceduto sotto il suo peso. Resta ancora da chiarire se il bambino sia morto per annegamento o per una lesione riportata durante la caduta. Lo accerterà il medico legale incaricato dalla procura di compiere l’autopsia.

L’intera comunità, intanto, è sgomenta: ieri sono stati sospesi i festeggiamenti di San Paolo Apostolo, patrono del Comune nel Siracusano, e il sindaco ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali. Un messaggio di ricordo per il piccolo è apparso sulla pagina Facebook della scuola primaria che frequentava: “Un dolore profondo e ingiustificabile che colpisce tutti noi. Ci stringiamo in rispettoso silenzio e con un sentimento di vicinanza alla famiglia, ai compagni  di classe e quanti hanno stretto con lui legami di amicizia e affetto”.

Silenzio invece, per il momento, sulla pagina Facebook della fondazione, dove si trovano diversi post e foto del campo estivo dei giorni precedenti la tragedia.

1.288 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views