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Covid 19

Abbiamo raggiunto l’80% dei vaccinati con doppia dose: cosa cambia ora

L’Italia ha raggiunto l’obiettivo dell’80% di popolazione over 12 completamente vaccinata. Tuttavia, non si può ancora parlare di immunità di gregge per dare il colpo definitivo alla pandemia di Covid-19: ecco perché attraverso le parole di esperti come il virologo Fabrizio Pregliasco e l’epidemiologo Carlo La Vecchia.
A cura di Ida Artiaco
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Nei giorni scorsi è stato raggiunto l'obiettivo fissato dal Governo e dalla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo dell'80% di popolazione over completamente vaccinata, in pratica oltre 43 milioni di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Un risultato che Franco Locatelli, membro del Cts e presidente del Consiglio superiore della Sanità, ha definito "formidabile" nella lotta alla pandemia. Non è un caso che all'alta copertura vaccinale corrisponda un diminuzione della pressione ospedaliera, dell'Rt e dell'incidenza, così come mostrato dai dati dei recenti monitoraggi realizzati dalla Cabina di Regia. Ma, secondo gli esperti, nonostante questo importantissimo traguardo, non si può ancora parlare di immunità di gregge. Anzi, si tenterà di arrivare alla quota del 90% di immunizzati che gli scienziati indicano come quota di sicurezza per evitare tornate di fiamma dei contagi.

Primo tra tutti, il virologo Fabrizio Pregliasco aveva spiegato che "solo se dovessimo andare sopra il 90% di popolazione generalizzata", bambini compresi dunque, "coperta col vaccino, allora magari si arriverebbe a uno spegnimento del virus Sars-CoV-2. Ma senza quello no. E non credo che ci si arriverà a questi valori". E poi ancora: "Considerando che il coronavirus di per sé addirittura ai guariti non garantisce un'immunità a lungo termine non si potrà arrivare a un'immunità di gregge intesa come risultato del modello teorico di elevata copertura. Tra l'altro la variante Delta ha già spostato l'indice di contagio R0 da 2,5 a 7, quindi ha una maggiore capacità di contagio. Questo fa sì che si debbano raggiungere livelli maggiori di copertura che sfiorano l'80-90%" dell'intera popolazione.

Anche l'epidemiologo dell'Università Statale di Milano Carlo La Vecchia pensa che in realtà l'80% di popolazione immunizzata non cambi di molto le cose: "Con questi vaccini che hanno un'efficacia sul contagio che varia dal 60 all'80 per cento, l'immunità di gregge, ossia la scomparsa della patologia perché non riesce più a diffondersi nella popolazione, non è raggiungibile – ha spiegato a Fanpage.it –. Viene raggiunta con altre malattie perché abbiamo vaccini con un'efficacia vicino al 100 per cento e perché sono virus vecchi di centinaia d'anni, penso ad esempio al morbillo, ma con un virus che continua a sviluppare varianti, come quella delta, molto contagiosa, non è più un obiettivo pensabile. Ora la prospettiva è la gestione e la convivenza col virus".

Intanto, secondo l'ultimo report del Governo ancora 8.393.051 gli italiani over 12 non hanno ricevuto alcuna dose del vaccino anti Covid. Si tratta del 15,54% della popolazione vaccinabile. Di questi, 2.987.859 sono ultracinquantenni, 3.996.994 nella fascia di età dei 20-49 anni e 1.408.268 in quella dei 12-19 anni. La percentuale di ventenni vaccinati è più alta rispetto a quella che si rileva nella fascia d'età 40-49 anni. Per cui la strada da fare è ancora molta.

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