“Abbiamo perso tutto, ma siamo vivi”, il racconto di chi è stato travolto dall’alluvione a Faenza
È Ravenna la provincia maggiormente colpita dall'alluvione che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna: la pioggia caduta per quasi 42 ore ha provocato l'esondazione del Lamone che ha sommerso le strade del quartiere Borgo di Faenza, nel Ravennate. “Io ho 75 anni, ho visto altre piene, anche più grandi, ma quello che è successo oggi non era mai accaduto prima”, racconta uno dei residenti che è riuscito a mettersi in salvo dopo l'arrivo della piena.
Fanpage ha raggiunto Faenza dove le persone evacuate sono centinaia, mentre c'è anche chi ha deciso di non abbandonare la propria casa, in attesa che la situazione migliori. “Fino alle 3 di notte non c'era acqua poi le fogne hanno iniziato a buttar fuori tutto – racconta una donna – a quel punto ha iniziato a entrare acqua nei garage, ma nessuno ci diceva cosa fare. Per fortuna la Protezione Civile ha iniziato a monitorare la situazione e così ci hanno detto di iniziare a preparare le nostre cose per andare via”.
Non riesce a trattenere la rabbia quando dice di non essere stata avvisata in tempo, che le allerte sono state diramate solo attraverso dei canali, non accessibili a tutti: “Ci siamo trovati spiazzati – conclude – hanno detto di aver diramato l'allerta sui social: ma chi non ha letto? Non tutti hanno Facebook”.
“È un giorno e mezzo che piove – racconta invece un altro evacuato – in 60 anni che abito qui non ho mai visto niente del genere, ho portato via mia moglie e il cane a casa di amici. Per fortuna a me è andata bene e ci ho rimesso qualche mobile, ma ho visto case con 5 metri d'acqua dentro, persone che hanno dovuto lasciare tutto”.
Tutti però si chiedono come mai nessuno sia riuscito a prevedere l'esondazione di fiumi e torrenti viste le piogge alluvionali delle scorse ore: “Speriamo che non si ripeta più – prosegue l'uomo ancora scosso – è la seconda volta in dieci anni, questo ci dice che dobbiamo fare prevenzione, dobbiamo pulire i fiumi, così avremmo evitato questo disastro”.
C'è chi invece ha dovuto attendere ore prima di essere portato in salvo dalla Protezione Civile: “Alle tre e mezza ci siamo svegliate per un rumore e ci siamo accorte dell'acqua in tavernetta – racconta a Fanpage – c'era già un metro d'acqua fuori alla porta. Sono salita al primo piano da mia sorella mentre provavo a raggiungere mia madre che vive nella casa accanto. Da stanotte alle 16.30 di oggi siamo rimaste praticamente intrappolate”.
La rabbia invece scompare nel racconto di chi temeva di perdere tutto: “Alle 6.30 di stamattina l'acqua era al primo gradino delle scale interne, alle 11 era al pianerottolo, a quel punto abbiamo sentito una persona della protezione civile che ci diceva di metterci ai piani alti e così abbiamo fatto. Abbiamo perso tutto, e in qualche modo faremo, però siamo tutti qui, anche i nostri vicini, e quindi va bene così”.