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A Torre del Greco un viale di una scuola intitolato a Massimo Troisi

Una cerimonia sobria, anche nel rispetto del lutto nazionale per ricordare le vittime del terremoto in Emilia, per intitolare a suo nome, il viale della scuola che l’attore napoletano frequentava.
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Una cerimonia sobria, anche nel rispetto del lutto nazionale per ricordare le vittime del terremoto in Emilia, per intitolare a suo nome, il viale della scuola che l'attore napoletano frequentava.

I 18 anni senza Massimo Troisi sono celebrati nel segno del ricordo e della nostalgia per un'artista scomparso troppo presto dalle scene ma che, nella sua breve carriera, è riuscito a lasciare più di un segno, diventando di fatto un simbolo della cultura "pop" italiana. Oggi il viale d'ingresso dell'istituto tecnico commerciale "Eugenio Pantaleo" di Torre Del Greco, in provincia di Napoli, è stato intitolato proprio all'attore di San Giorno a Cremano. Non è una scuola qualunque l'Eugenio Pantaleo visto che è stata quella che frequentava proprio Massimo ai tempi del suo corso per geometri. In una cerimonia sobria, "per rispetto del lutto nazionale per ricordare le vittime del terremoto in Emilia", il sindaco del paese vesuviano, Gennaro Malinconico ha tenuto un breve discorso impreziosito dal ricordo di Luigi, fratello di Massimo, e di Pietro De Martino, vicepresidente della fondazione intitolata al leader di quello che fu La Smorfia.

I ragazzi della scuola hanno interpretato alcune scenette tra le più famose del trio Troisi-Arena-De Caro, alla fine delle quali è stata introdotta, tra la commozione dei presenti, la bicicletta che l'artista ha usato per le riprese del suo ultimo film Il Postino.

Anche in giornate cosi' particolari  ci piace ricordare Massimo allegro e sorridente. E' cosi' che la gente ama tenerlo in mente. Giriamo l'Italia e soprattutto al Nord non riescono a parlare di Massimo al passato ma vogliono sempre ricordarlo come se fosse ancora qui con noi.

Di Massimo il ricordo è ancora vivissimo, nonostante siano passati quasi due lustri dalla sua scomparsa, anche grazie alla poetica così universale contenuta nelle sue sceneggiature. Capace di sintetizzare come pochi, un pensiero, un'opinione su temi anche scottanti, solo in una battuta. Un personaggio come lui mai potrà nascere di nuovo anche se in troppi oggi, aiutati da un circolo vizioso fatto di critici, produttori e spettatori compiacenti, ne scimmiottano le movenze e le tematiche trattate, fortuna nostra, senza colpo ferire.

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