A scuola l’inquinamento parte dalle sigarette
L'inquinamento passa anche dalla scuola. Secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano nel corso dell'intervallo di metà mattina nel cortile di una scuola milanese ci sarebbe una quantità per metro cubo delle polveri sottili PM 2,5. Esse sono delle particelle inquinanti emesse dalla combustione delle sigarette. Tali quantità superano, in sostanza, i valori del PM1 di almeno otto volte. I ragazzi, dunque, respirano un'aria particolarmente inquinata, al pari di quella che si inspira quando si è bloccati nel traffico.
Aumenta la percentuale di ragazzi e ragazze che inizia a fumare: secondo un'indagine effettuata in ambito del progetto educativo "La scuola della salute", attraverso la quale sono stati presi in esame più di 270 ragazzi iscritti agli istituti superiori del Milanese, rilevando che fuma il 13% dei ragazzi e il 20% delle ragazze: questi dati sono stati comunicati dai medici che si sono occupati della ricerca durante il World No Tobacco Day. "L'attrazione che il fumo esercita sui ragazzi è un fatto che colpisce molto, soprattutto se si pensa a quanto si è fatto e si fa ogni giorno per l'informazione e la prevenzione", è quanto sottolineato da Giuseppe De Leo, Presidente dell'Istituto Nazionale dei Tumori.
Un software per mostrare i danni della sigaretta: il fumo danneggia la pelle del volto, invecchiando velocemente le cellule. Le polveri prodotte dalla sigaretta sono simili a quelle rilasciate dai motori di autoveicoli e scooter che circolano in città. Esse sono quattro e dieci volte più sottili del PM10 e, pertanto, maggiormente pericolose per l'organismo dell'uomo, nel quale penetrano nei polmoni anche dei soggetti non fumatori. Le particelle arrivano negli alveoli e, quindi, nel sangue. Dannosi sono anche gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che vengono ricavate dal petrolio e dal carbone fossile.
