Come ben saprete, oggi è il giorno del "passaggio" al Senato della Repubblica del controverso ddl su scuola ed Università meglio conosciuto come Riforma Gelmini. Ma oggi è anche il giorno della grande manifestazione degli studenti, giunti in migliaia nella Capitale per protestare contro un provvedimento giudicato inadeguato e deleterio per la Pubblica Istruzione. Ovviamente già dalle prime ore del mattino la città è blindata, con le forze dell'Ordine presenti in maniera massiccia nella "zona rossa" intorno Palazzo Madama: uno schieramento imponente di mezzi e uomini anche in virtù di quanto accaduto nel giorno della votazione di fiducia al Governo Berlusconi, quando si sono verificati scontri e disordini (con una coda polemica relativamente alla presenza o meno di infiltrati e provocatori fra gli studenti).
Gli studenti hanno deciso di dividersi in gruppi e "presidiare" diverse zone della città, dove metteranno in atto "iniziative eclatanti, flash mob e gesti all'insegna dell'ironia e della dissacrazione" (come si legge su un comunicato), anche al fine di scongiurare disordini e rispondere a quegli esponenti del Governo che, probabilmente in maniera inopportuna avevano manifestato apertamente il timore di scontri e disordini, sottolinenado la presenza di estremisti e "professionisti dell'odio" tra i manifestanti (non ultimo l'appello di Gasparri che aveva paventato la presenza di potenziali assassini nei cortei).
Ore 9:30 – Sigilli alle scuole e pacchi regalo
Primi "atti dimostrativi" degli studenti che nelle prime ore del mattino stanno sfilando per le vie della Capitale con "pacchi regalo" recanti le loro richieste al Governo, agli esponenti della maggioranza e ad alcuni giornalisti notoriamente su posizioni filogovernative (Sallusti, Fede, Belpietro). Come riporta anche Repubblica, tra i desiderata dei ragazzi spiccano: tassazione delle rendite finanziarie, tutela e valorizzazione beni culturali, basta veline in parlamento, abolizione della legge 30, soldi alla ricerca e no al nucleare. Più diretta la protesta dell'Unione degli studenti che in tutta Italia ha posto simbolici sigilli in oltre 100 scuole private sul territorio nazionale per "porre l'accento sul processo di privatizzazione messo in campo da governi di ogni schieramento negli ultimi 15 anni, per demarcare la qualità dell'istruzione pubblica rispetto ad un'idea di formazione di elite, finanziata con moneta sonante dal ministero all'ultima Finanziaria".
Ore 10:00 – Gelmini: critiche infondate
Mentre continua il dibattito in Aula, il Ministro Mariastella Gelmini fa sapere di "non comprendere i motivi alla base di una contestazione acritica di un provvedimento che restituisce dignità alla Scuola e all'Università italiana, opponendosi ai baronati e aprendo enormi possibilità agli studenti meritevoli".
Ore 11:00 – Continua la mobilitazione degli studenti, partiti i cortei a Roma
In tutta Italia si registrano proteste ed atti dimostrativi, sempre nel segno dell'ironia e della dissacrazione. A Milano si formano gruppi che leggono la Costituzione ai passanti, a Catania ed Ancona i gruppi di estrema destra hanno tinto di rosso l'acqua delle fontane (come le casse delle scuole, fanno sapere) mentre a Napoli è in partenza una affollata manifestazione. Partito anche il grande corteo della Sapienza di Roma (vero fulcro della protesta e sul cui ingresso campeggia la scritta "Zona Rossa per il DDL), così come quello degli studenti delle Scuole Superiori che hanno deciso di tingersi le mani di bianco per sottolineare il loro rifiuto di ogni forma di violenza.
Ore 11:30 – Tensioni a Palermo e Milano
Prime tensioni fra studenti e forze dell'ordine, con scontri (per fortuna di lieve entità) all'ingresso della sede del Consiglio Regionale di Palermo. Stando a quanto riferito dalle prime agenzie, ci sarebbe stato anche qualche contuso tra i manifestanti (che hanno lanciato uova ed arance), con un giornalista colpito accidentalmente. Anche a Milano situazione molto confusa tra manifestanti e forze dell'ordine schierate a difesa di obiettivi considerati "sensibili" e proprio per questo oggetto della contestazione degli studenti.
Ore 12:00 – Napolitano pronto a ricevere gli studenti
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarebbe "disponibile ad incontrare i rappresentanti degli studenti che in queste ore stanno manifestando la loro contrarietà al ddl Gelmini in discussione al Senato della Repubblica". A rivelarlo fonti ufficiali del Quirinale che lasciano trapelare dunque la possibilità di un incontro che certamente contribuirebbe a smorzare i toni della protesta e rappresenterebbe un segnale di democrazia e disponibilità al dialogo: proprio uno dei punti cruciali della critica al Ministro Gelmini che nelle ultime ore ha fatto sapere di "sperare che non vi siano incidenti gravi".
Ore 12:30 – Disordini a Palermo, flash mobs in tutta Italia
Mentre continua la situazione di tensione a Palermo, con tafferugli tra manifestanti e (presunti) poliziotti in borghese (con qualche piccola scaramuccia anche all'interno dello stesso movimento studentesco, con alcuni ragazzi che si sono opposti agli atti vandalici rialzando i cassonetti rovesciati in precedenza), in tutta Italia si moltiplicano le iniziative "a sorpresa" degli studenti. A Pisa una ricercatrice è rimasta sospesa nel vuoto per sottolineare come la vita di tanti giovani ricercatori sia sospesa nel vuoto, tra precarietà e scarsa retribuzione; ad Ancona alcuni studenti sono "rimasti in mutande" davanti al Municipio; a Cagliari gli studenti hanno simbolicamente occupato i binari della stazione e a Roma i manifestanti hanno recato un pacchetto anche alla sede dell'Atac, in qualche modo sdrammatizzando l'increscioso episodio di ieri con l'allarme bomba nella metro.
Ore 14:30 – Ancora tensioni a Palermo
Come mostra il video raccolto da youreporter, non si placa la protesta a Palermo e continuano i disordini e i tafferugli fra manifestanti e poliziotti in assetto anti – sommossa.
Ore 15:15 – A Napoli stazione ancora occupata
Nel capoluogo campano prosegue la mobilitazione degli studenti che, assieme ad un gruppo di disoccupati, hanno occupato i binari della Stazione Centrale, mandando in tilt il traffico ferroviario. Le forze di polizia hanno provato a "trattare", ma dopo una prima apertura, gli studenti hanno manifestato la volontà di proseguire il blocco (anche in questo caso per fortuna non si registrano incidenti).
Ore 15:45 – Studenti romani sulla A24: "andiamo a L'Aquila"
Secondo le prime stime sono circa 25mila gli studenti che in queste ore stanno sfilando per le strade della Capitale (gli organizzatori parlano di oltre 30mila), mentre il corteo partito da La Sapienza ha deviato dal percorso originario fino a raggiungere l'A24 al grido di "Andiamo a L'Aquila", causando comunque disagi al traffico (anche se gli automobilisti si sono mostrati molto comprensivi).
Ore 16:00 – Confermato l'incontro con Napolitano, riprendono i lavori al Senato
Mentre sono ripresi i lavori al Senato della Repubblica, arriva la conferma ufficiale dell'incontro fra una delegazione degli studenti ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Già in mattinata l'annuncio della disponibilità della più alta carica dello stato ad un incontro era stato accolto da una vera e propria ovazione, con gli studenti che chiedono a gran voce che non venga firmato il disegno di legge.
Ore 16:30 – Concluso il corteo della Sapienza
Il corteo degli universitari dopo aver sfilato pacificamente e senza alcun incidente, e' rientrato alla Sapienza, da dove era partito stamattina; gli studenti si riuniranno ora in Assemblea in attesa delle notizie che arrivano dal Senato. Prima però, i manifestanti hanno reso omaggio alla memoria di Mohammed B, operaio tunisino morto questa mattina proprio in un cantiere aperto all'interno della facoltà. A Napoli intanto è terminato il blocco dei binari, per il sollievo dei pendolari che hanno comunque applaudito a lungo i manifestanti.
Ore 17:10 – Studenti entrano al Quirinale per incontrare Napolitano
"Chiederemo al Presidente di spiegarci in che modo questa legge è compatibile con la nostra Costituzione, siamo contenti della sua disponibilità al dialogo, cosa sempre negataci dal Ministro Gelmini"; queste le parole di uno degli 11 studenti che pochi minuti fa sono saliti al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il colloquio è tutt'ora in corso, ma possiamo dire che rappresenta un gesto di grande responsabilità e di altissimo valore simbolico da parte di un Capo dello Stato che considera il confronto e a discussione pilastri fondanti la nostra democrazia.