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A Pisa trovati tre cadaveri carbonizzati in un’auto: forse un omicidio-suicidio

Ieri una giovane mamma e i suoi figli sono stati ritrovati morti carbonizzati nella loro auto nei pressi di Pisa, a San Pietro in Belvedere. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti si tratterebbe di un gesto dovuto a una crisi depressiva della donna.
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Nel pomeriggio di ieri il corpo di una giovane madre, insieme a quello dei suoi due figli, è stato trovato carbonizzato a San Pietro Belvedere, nei pressi di Pisa. Nei sediolini posteriori della BMW di Simona Alessandroni, originaria di Firenze, il suo corpo e quello dei figli Letizia (11) e Lapo (3) sono stati trovati  dai Vigili del Fuoco stretti in un ultimo abbraccio.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, che da ieri stanno lavorando al caso, la donna si sarebbe allontanata dall'abitazione di Lari in direzione San Pietro Belvedere subito dopo pranzo. Qui, forse dopo aver fatto addormentare i figli, avrebbe cosparso l'auto di benzina e successivamente avrebbe appiccato il fuoco. Gli inquirenti ipotizzano che il folle gesto sia frutto di una situazione di depressione della donna a seguito della separazione dal compagno. L'ipotesi più accreditata, dunque, vuole che si tratti di un omicidio-suicidio, sebbene non ci sia ancora nessuna certezza in merito.

Nella notte, i carabinieri che stanno lavorando al caso sono sopraggiunti nell'abitazione dell'ex compagno di Simona Alessandrini e padre dei due bimbi morti. L'uomo, Bruno Pucci, dopo la separazione con la donna, vive in un appartamento con i genitori e un figlio avuto da una precedente relazione. Da qui, visibilmente scosso, l'hanno condotto a Pisa per l'interrogatorio davanti al magistrato Giaconi, durato circa 3 ore, e durante il quale Pucci ha ricostruito tutti i movimenti della giornata. Al termine del colloquio il sostituto avrebbe sottolineato: "In questo momento sono indispensabili le analisi tecniche e i rilievi sul luogo del fatto e sarà importante anche l'autopsia."

A tal proposito, pare che gli esami autoptici su quel che resta dei tre corpi carbonizzati saranno possibili domani o al massimo martedì. Una procedura necessaria per meglio comprendere le dinamiche del gesto. L'ipotesi più accreditata è che il gesto di ieri sia la punta dell'iceberg di una profonda crisi depressiva o di un momento di intensa disperazione.

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