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Le notizie sul maltempo nelle Marche

A Pianello di Ostra i funerali di 4 vittime dell’alluvione. Il vescovo: “Non accada mai più”

Celebrati a Pianello di Ostra i funerali di 4 delle 11 vittime dell’alluvione: si tratta Andrea e Giuseppe Tisba, padre e figlio, Diego Chiappetti e Ferdinando Olivi.
A cura di Davide Falcioni
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Si sono celebrati oggi pomeriggio, presso il campo sportivo a Pianello di Ostra, i funerali di 4 delle 11 vittime dell'alluvione che si è abbattuta sul nord delle Marche tra giovedì e venerdì scorsi: si tratta Andrea e Giuseppe Tisba, padre e figlio, Diego Chiappetti e Ferdinando Olivi.

Centinaia le persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto ai quattro. La funzione religiosa è stata officiata dal vescovo della diocesi di Senigallia, monsignor Francesco Manenti che, rivolgendosi alle istituzioni, ha chiesto "interventi immediati perché tragedie come questa non accadano più".

"Una precisa richiesta arriva dal territorio e viene rivolta agli amministratori di ogni livello perché finalmente intraprendano un'incisiva e tempestiva azione di messa in sicurezza del territorio, perché non accada ancora che l'acqua, bene prezioso e fonte di vita, porti morte e devastazione nelle nostre case", ha detto il religioso, rimarcando la necessità che le istituzioni affrontino finalmente con risolutezza una questione non più rinviabile: quella sugli effetti del cambiamento climatico e del consumo di suolo.

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Prosegue l'inchiesta della Procura: si indaga per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa

Nel frattempo prosegue l’inchiesta della Procura di Ancona per l'esondazione del Nevola e del Misa. I carabinieri forestali hanno acquisito la documentazione nella sede della Protezione Civile e nei comuni colpiti dalla bomba di acqua, informazioni indispensabili agli inquirenti per approfondire il filone delle manutenzioni e quello dell’allertamento. I militari hanno recuperato anche i dati meteo delle precipitazioni previste per il 15 settembre, giorno del maltempo che ha travolto le Marche. Non solo: gli uomini dell'Arma starebbero anche ricostruendo i tabulati telefonici per far luce sull’allerta. Il fascicolo della Procura di Ancona è stato aperto per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa.

Secondo la Protezione civile regionale la vera e propria bomba d'acqua era "impossibile da prevedere nella sua intensità e nel suo sviluppo" con "le attuali conoscenze disponibili", tanto che le precipitazioni avevano fatto aumentare "in due ore" il livello dei fiumi di "sei metri". Per quella giornata la Protezione civile regionale aveva emesso un'allerta gialla.

Intervenuto due giorni fa in conferenza stampa il responsabile del centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale Paolo Sandroni ha affermato che in base ai "modelli matematici" le piogge  avrebbero dovuto essere di intensità "moderata" (30-60 millimetri) e avrebbero dovuto interessare il versante umbro più che quello marchigiano, limitandosi alle aree montane e alto collinari delle Marche.

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