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A Piacenza morti triplicate in un anno. Il sindaco: “Ci voleva la zona rossa”

“Eravamo troppo vicini a Codogno, forse ci voleva anche qui la zona rossa” spiega la sindaca Patrizia Barbieri, che però sottolinea: “I dati veri sono quelli che stiamo elaborando noi, cercando di metterli insieme come territorio piacentino. Penso che saremmo in grado di fornire il dato nell’arco di due giorni”.
A cura di Beppe Facchini
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“Le misure che bisogna adottare le abbiamo adottate, ma quando si è deciso di contenere la zona di Codogno e del Basso Lodigiano forse era il caso anche di valutare misure restrittive di un certo tipo anche per il Piacentino”. Così Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, interviene ai microfoni di Fanpage.it per commentare l'ultimo dato allarmante fornito dall'Istat. Secondo l'istituto di statistica, infatti, nella “Primogenita” (soprannominata così perché nel 1848 fu la prima città italiana a votare con un plebiscito l'annessione al Regno di Sardegna) le morti sarebbero aumentate di oltre il 200% negli ultimi anni, superando addirittura il 300% se si considera l'intera provincia. Nello specifico, solo nel comune piacentino si è passati, ad esempio, dalle 75 persone deceduto dall'1 al 21 marzo del 2019 alle 279 registrate nello stesso periodo di quest'anno.

I dati veri sono quelli che stiamo elaborando noi, cercando di metterli insieme proprio come territorio piacentino -spiega però Barbieri-. Penso che saremmo in grado di fornire il dato nell'arco di due giorni, perchè questo è il tempo necessario visto anche il numero importante di certificati e di dati anagrafici che si stanno ancora scambiando i vari comuni. Francamente credo che una valutazione realistica si potrà fare solo nel momento in cui avremo questi dati”.

“Stiamo facendo i calcoli come sindaci di tutto il territorio -prosegue la prima cittadina di Piacenza- mettendo insieme i dati di marzo. Alcuni hanno la necessità di registrare i morti che avvengono in altri comuni e queste informazioni spesso vengono comunicate dopo alcuni giorni. Anche perchè ci sono deceduti ad esempio sono di Piacenza ma che in realtà sono residenti in altri comuni che invece devono ancora provvedere alla registrazione”. A proposito dei numeri forniti dall'Istat, dunque, Patrizia Barbieri è netta: “Li stiamo verificando”.

“Abbiamo chiesto la proroga di misure più restrittive rispetto ad altri territori -continua-. Nonostante sia calato il numero degli accessi in ospedale siamo ancora in emergenza e abbiamo ancora tante persone in terapia intensiva. La cautela è ovviamente d'obbligo”. Patrizia Barbieri, positiva al Covid-19 e guarita poco più di una settimana, infine spiega: “Per come l'ho vissuta questa è una guerra contro un nemico sconosciuto che ti costringe tutti i giorni a dover prendere delle decisioni. Noi siamo stati quelli che fin da subito hanno adottato delle ordinanze rigorosissime perchè vicino alla zona di Codogno e del Basso Lodigiano, chiudendo dall'inizio scuole, centri diurni e centri per disabili e prendendo tutte le precauzioni necessarie. Bisognava e bisogna capire, anche con l'Istituto superiore di sanità, se c'erano situazioni di allerta tali da richiedere interventi di prevenzione già prima”.

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