A Palermo le mogli dei pusher gestivano lo spaccio mentre i mariti erano in carcere: 14 arresti
Mentre i mariti erano in carcere, le mogli hanno preso in mano la gestione degli affari, ma il business era quello dello spaccio e della coltivazione di marijuana a Carini e Palermo.
Spaccio, ricettazione e armi: 14 arresti a Carini
Quattordici arresti – 7 in carcere e altrettanti ai domiciliari – per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti tra Carini, Palermo, Misilmeri e Siracusa, detenzione di armi e ricettazione sono scattati al termine di un'operazione antidroga dei carabinieri. Gli indagati spacciavano in maniera ‘itinerante', con una precisa divisione di compiti. I militari hanno scoperto anche che dall'ottobre 2018, dopo l'arresto di alcuni indagati, erano state le loro mogli a portare avanti l'attività.
Le indagini partite da una rapina nell'agosto 2018
L'operazione "Arcobaleno" dei militari della compagnia di Carini, con il gruppo di Palermo, il nucleo cinofili di Palermo-Villagrazia e il nono nucleo Elicotteri Palermo, è stata coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. L'indagine era partita dall'arresto in flagranza di uno degli indagati, il 27 agosto 2018, dopo una rapina ai danni di un bar a Carini. In casa erano stati trovati 37 grammi di cocaina, 4.975 euro e una pistola calibro 38 con munizionamento.
Trovata un'armeria clandestina con tra pistole
In otto mesi i carabinieri sono arrivati a smantellare il gruppo criminale, sequestrando tre piantagioni di marijuana (547 piante e 4.654 chili della stessa sostanza) e armi tra cui tre pistole di cui una Smith e Wesson calibro 357 con matricola abrasa e munizionamento, una pistola lanciarazzi calibro 22 e una pistola a tamburo calibro 8, armi utilizzate per rapine.