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A Palermo la benzina costa 1,10 euro al litro. Peccato che sia una truffa

Una vera e propria oasi nel deserto quella scoperta a Caridi dalle fiamme gialle di Palermo. La pompa di benzina era però gestita da due pregiudicati che si erano inventati un sofisticato sistema che aveva fruttato 65mila euro in meno di un anno. Denunciati.
A cura di Biagio Chiariello
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una vera e propria oasi nel deserto scoperta dalle fiamme gialle a caridi in sicilia

La corsa dei prezzi della benzina non arresta a fermarsi. E in tempo di crisi, si tenta ogni espediente per cercare di affrontare la dura realtà di ogni giorno con meno difficoltà. Anche soluzioni non proprio lecite. Come avvenuto a Caridi, dove le fiamme gialle hanno scoperto una pompa di benzina dai prezzi davvero sbalorditivi. Solo 1.10 euro al litro, a fronte  di una media nazionale di un 1,85 euro al litro. Il distributore low cost è stato letteralmente assaltato dai cittadini siciliani, il cui rapporto coi carburant negli ultimi tempi è stato esasperato anche dai blocco del movimento dei Forconi. Le lunghissime code all'esterno della pompa di benzina hanno però insospettito il Nucleo della Polizia tributaria di Palermo. Così due finanzieri hanno deciso di guardarci chiaro: fingendosi automobilisti a secco, si sono presentati al distributore e hanno avuto conferma che si trattava di una struttura priva di certificazioni antincendio e della licenza di esercizio. A gestirla due pregiudicati che per l'erogazione del carburante si servivano di cisterne nascoste in container o autotreni posteggiati nel piazzale dell’area. A quest'ultime era collegato un sofisticato meccanismo elettronico che portava il gasolio fino al distributore.

La pompa di benzina di Caridi aveva fatto affari d'oro dal mese di marzo 2011: oltre 55 mila litri di gasolio per 65 mila euro di ricavi. Le indagini hanno portato alla denuncia di 11 persone, tra gestori (per avere abusivamente detenuto e commercializzato gasolio ) e trasportatori (per i reati di ricettazione e di impiego di denaro e di beni di provenienza illecita). Certo l'abusivismo non è la soluzione per uscire dal caro carburante. Ma va pur detto che in un periodo in cui la benzina sfiora i 2 euro al litro, non c'è proprio da meravigliarsi che ci si inventi simili truffe. Per la cronaca, oggi abbiamo avuto un altro record, con Shell che aumentato i listini di un centesimo ed è salito fino a 1,875 euro al litro.

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