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A Olmedo (Sassari) il sindaco ha vietato gli sguardi minacciosi

Marcello Diez, ha pubblicato un ordinanza che si rivolge soprattutto ai bulletti, vietando atteggiamenti minacciosi e sguardi di sfida in Paese. A novembre la stessa idea era venuta al sindaco di Bari, Michele Emiliano.
A cura di B. C.
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Olmedo come Bari. Anche nel comune in provincia di Sassari arriva un’ordinanza molto simile a quella che nel novembre scorso aveva fatto tanto discutere nel capoluogo pugliese. “Sguardo chino e orecchie basse o voi che entrate. A Olmedo è severamente vietato alzare la cresta o avere atteggiamenti di sfida. E se si fa comunella, è meglio essere in meno di cinque. Parola del sindaco geometra Marcello Diez, che così in calce firma la sua ordinanza estiva”, scrive la Nuova Sardegna. Un’idea che era già venuta a Michele Emiliano a Bari che aveva deciso di vietare bivacchi, schiamazzi e persino la sosta in gruppo “in atteggiamento di sfida, presidio o vedetta, tale da impedire la piena fruibilità della piazza a cittadini e turisti”. Eppure il sindaco di sindaco di Olmedo, comune di poco di più di 4.000, non accetta di vedersi affibbiato l’appellativo di “sceriffo” e rifiuta qualsiasi paragone con ordinanze simili – leggi quella firmata dal sindaco di Bari – in contesti nettamente diversi da quello del suo paese. “Qualcuno ha voluto sottolineare quel passaggio per suscitare clamore e attirare l’attenzione dei media – spiega il primo cittadino – ma in realtà quel provvedimento è molto più complesso e riguarda una serie di aspetti che regolano il vivere civile”.

Eppure l’ordinanza, datata 1 luglio 2014, è molto simile a quella di Bari: “Divieto di sostare prolungatamente in gruppo superiore a cinque persone, con atteggiamento di sfida, presidio o di vedetta, o comunque in modo tale da impedire la piena fruibilità della piazza agli altri cittadini o ai turisti”. Decoro urbano, rispetto delle esigenze degli altri, conservazione di un clima sereno all’interno della comunità: questi i punti chiave dell’ordinanza che invita tutti ad atteggiamenti meno minacciosi. “Racchiude in un unico testo tutta una serie di ordinanze fatte negli anni – dice ancora il sindaco – con l’obiettivo di regolamentare ogni aspetto della civica convivenza di tutti gli olmedesi e dei turisti”. Poi quel divieto agli sguardi di sfida. “Succede spesso di ricevere le lamentele dei più anziani – spiega Diez– che sostengono di sentirsi minacciati dalle reazioni di alcuni gruppi di ragazzi ai quali chiedono solo comportamenti più civili. Per il resto, siamo ben felici che i giovani vivano la città e gli spazi pubblici che sono stati pensati anche e soprattutto per loro”.

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