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A Lampedusa sbarchi continui, oltre 340 migranti arrivati in 24 ore: la Geo Barents recupera 11 cadaveri

Sbarchi continui all’hotspot di Lampedusa, dove sono giunti 343 migranti in sole 24 ore. Sull’isola sono arrivati anche gli 11 cadaveri avvistati e recuperati dalla nave Ong Geo Barents di Medici senza frontiere dopo il naufragio avvenuto ieri. Msf: “Persone cercheranno sempre una vita sicura, necessari canali legali per sfuggire a situazioni pericolose e ingiuste”.
A cura di Eleonora Panseri
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Foto Medici senza frontiere
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Sbarchi continui all'hotspot di Lampedusa, dove sono giunti 343 migranti in sole 24 ore. In 180 sono approdati durante la notte a bordo di tre imbarcazioni soccorse da Guardia Costiera e Guardia di Finanza. Due sarebbero salpate da Sfax, in Tunisia, e una da Tagiura, in Libia.

A bordo gruppi di 50 (fra cui 8 donne e 2 minori), 78 (5 donne e 8 minori) e 52 (8 donne e 4 minori) che hanno dichiarato di essere originari di Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal, Camerun, Guinea e Sierra Leone. Nella giornata d ieri sull'isola ci sono stati 6 approdi per un totale di 163 persone.  

A Lampedusa sono arrivati anche gli 11 cadaveri avvistati e recuperati dalla nave Ong Geo Barents di Medici senza frontiere dopo il naufragio avvenuto ieri. Il ministero dell'Interno ha autorizzato lo sbarco delle salme, con il trasbordo su una motovedetta della Guardia Costiera, mentre la nave proseguirà la sua navigazione, con 165 Migranti a bordo, verso il porto sicuro assegnato di Genova.

Ad avvistare in acque internazionali i cadaveri, dopo un naufragio, era stato l'aereo Seabird di Seawatch e la nave Geo Barents di Medici senza frontiere, che si trovava in zona dopo aver soccorso due imbarcazioni, è stata autorizzata al recupero delle salme, fra cui quelle di alcuni bambini.

Msf: "Persone cercheranno sempre una vita sicura, garantire canali legali per sfuggire a situazioni pericolose e ingiuste"

"Ieri la Geo Barents dopo avere effettuato due operazioni di soccorso, ha recuperato 11 cadaveri che erano in mare probabilmente da molti giorni, in avanzato stato di decomposizione, tra cui alcune donne", ha detto Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi di Medici senza frontiere a bordo della Geo Barents.

"Quegli undici morti sono vittime di un naufragio di cui non si sa assolutamente nulla – aggiunge – così come in tanti altri casi che riguardano migliaia di persone, conseguenza di scelte politiche su quelli che sono i confini d'Europa e della mancanza di passaggi sicuri per sfuggire a condizioni di guerra, povertà, detenzione e dalla situazione in Libia che conosciamo tutti".

E mentre si recuperavano quei poveri corpi, un altro gommone della Geo Barents salvava 20 persone su un altro barchino: "Non è una emergenza di cui non si sa nulla, di qualcosa che non è prevedibile – conclude – le persone cercheranno sempre una vita sicura e ci dovrebbero essere canali legali per sfuggire a situazioni di vita pericolose e ingiuste".

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