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A Genova trapianto di fegato senza interrompere la circolazione del sangue: è la prima volta in Italia

All’Ospedale Policlinico San Martino di Genova è stato eseguito un trapianto di fegato senza interrompere la circolazione del sangue al suo interno. Si tratta del primo caso in Italia. A realizzare l’innovativa operazione è stato il team di specialisti guidati dal professor Enzo Andorno. La paziente è stata dimessa dopo sole tre settimane dall’intervento. Il Presidente della Regione Liguria Toti: “Eccellenza assoluta, siamo orgogliosi”.
A cura di Eleonora Panseri
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All'Ospedale Policlinico San Martino di Genova è stato eseguito per la prima volta in Italia il trapianto di un organo senza interrompere la circolazione del sangue al suo interno. A realizzare l'innovativa operazione è stato il team di specialisti del Centro Trapianti guidati dal professor Enzo Andorno.

L’intervento è stato eseguito lo scorso 8 gennaio, anche se la notizia è stata diffusa soltanto oggi, mercoledì 21 febbraio, e la paziente è stata dimessa dopo sole tre settimane dall’intervento. Da quanto si apprende, durante l’operazione di trapianto, mai eseguita prima nel nostro Paese, l’organo è rimasto costantemente irrorato dal sangue e alla stessa temperatura, dal prelievo fino al suo reimpianto, con importanti vantaggi durante e dopo la fase operatoria.

L’innovativa tecnica, eseguita anche grazie all’utilizzo di una macchina per la perfusione degli organi di cui il Policlinico è dotato, si è dimostrata efficace non solo nel ridurre le possibilità che l’organo subisca danni in fase di prelievo o di trapianto, ma anche nel garantire una miglior conservazione di tutte le caratteristiche dello stesso con una ripresa immediata della sua funzione nella ricevente. La paziente è una giovane donna che a distanza di 72 ore dal termine dell’intervento, grazie alla ripresa immediata della funzione del nuovo fegato, ha potuto lasciare la Terapia Intensiva dopo pochi giorni dall’intervento ed essere poi dimessa dall’ospedale in 20 giorni.

“In questo caso il donatore era obeso e il suo fegato era steatosico, tipologia di fegato molto fragile e particolarmente sensibile all’interruzione del circolo sanguigno. Perciò se avessimo seguito il metodo convenzionale di conservazione a freddo interrompendo il circolo sanguigno, il fegato non avrebbe ripreso la funzione sulla ricevente; – ha detto il professore Enzo Andorno, Direttore dell’Unità Operativa Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti d’Organo dell’Ospedale Policlinico San Martino – così abbiamo adottato questa nuova tecnica, per la prima volta. Nonostante la complessità dell’intervento e le condizioni di partenza decisamente critiche, la paziente a 72 ore dall’intervento ha potuto lasciare la terapia intensiva tornando nel reparto di degenza ordinaria, da dove è stata poi dimessa tre settimane dopo l’intervento ritornando ai propri affetti famigliari”.

“Dalla riapertura del Centro Trapianti – sottolinea il Direttore Generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli – il San Martino è riuscito a portare a termine una serie di interventi con pochi eguali in Italia. Siamo davvero orgogliosi di poter contare su un’equipe rivolta verso un continuo miglioramento delle procedure esistenti, come quella diretta dal dottor Andorno”.

Il plauso per il team di medici è arrivato anche dal Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. In un post su Facebook il Governatore ha scritto: "Abbiamo lavorato tanto per riaprire il Centro Trapianti, che era stato chiuso per 9 anni, e non potevamo fare scelta migliore: complimenti a tutto il team del San Martino, eccellenza assoluta di cui siamo orgogliosi".

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