A Fabriano l’ultima bobina di carta: spenta la macchina continua F3, tutti in cassa integrazione
Fabriano dice addio alla carta per fotocopie e per ufficio e spegne per sempre la storica macchina continua F3. Come già preannunciato dagli accordi sindacali dei mesi scorsi, da martedì sulla cartiera Giano di Fabriano è calato il sipario con lo stop definitivo alla produzione e la cassa integrazione straordinaria per un anno per tutti i 174 dipendenti, ora in attesa di ricollocazione in altri impianti del gruppo.
L’ultima bobina prodotta dalla macchina continua F3 dello stabilimento di Vetralla a Fabriano (Ancona) ieri intorno alle 8 quando tutti i dipendenti in turno hanno deciso di apporre la propria firma sull’ultimo pezzo di carta prodotto, a ricordo di un momento purtroppo amaramente storico. "Si è chiuso l'ennesimo capitolo drammatico di un'eccellenza italiana" è il messaggio social che i dipendenti hanno postato sui loro profili social.
"I dipendenti erano in lacrime" ha confermato Valerio Monti, dipendente del gruppo e segretario Uilcom. Con la chiusura dello stabilimento di Rocchetta dal primo gennaio prossimo Giano srl sarà in liquidazione, l'azienda si è impegnata a contattare i dipendenti dal prossimo anno per proporre opportunità di ricollocamento in base alle posizioni vacanti e ai posti disponibili negli altri stabilimenti del gruppo Fedrigoni.
"Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Fabriano copy 2 non sarà più disponibile", ha spiegato Monti, aggiungendo: “Per 50 anni, grazie alla F3 tantissime famiglie fabrianesi hanno potuto avere un reddito. Proporremo che l'ultima bobina sia conservata all'interno del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano perché chiunque possa ricordare”.
Il primo foglio per fotocopie, il famoso Copy 2 è nato quasi 50 anni fa. La cartiera per tanti fabrianesi da allora era diventata una seconda casa. La notizia della chiusura di F3 e dello stabilimento di Rocchetta era arrivata già a ottobre ma ieri in tanti hanno pianto per lo stop definitivo di una linea di produzione a ciclo continuo che non era mai stata fermata prima. Su quella linea i Cartari si erano susseguiti nei decenni, ogni notte e giorno, weekend e festività, per non spegnere mai la macchina.
“Abbiamo cercato a lungo, senza successo, partner che dessero le necessarie garanzie di sviluppo e di rilancio del business dell’ufficio, ma purtroppo non abbiamo individuato potenziali partner, per cui siamo giunti alla difficile ma necessaria decisione di uscire dal business dell’ufficio” aveva spiegato l’amministratore delegato del gruppo.
“La salvaguardia del reddito dei dipendenti è un risultato importante, frutto del lavoro di sindacati e istituzioni. Tuttavia, la messa in liquidazione della società significa comunque perdita di posti di lavoro sul nostro territorio, nonostante le garanzie di ricollocamento offerte da Fedrigoni” ha dichiarato la sindaca Daniela Ghergo, aggiungendo: “I prossimi 12 mesi saranno cruciali per ricostruire il futuro del settore cartario a Fabriano, lavorando in sinergia con le altre istituzioni, anche con un piano di riconversione industriale”.