A Cortina scoppia il focolaio nell’Hotel De La Poste: è l’albergo dei cinepanettoni
Chiuso per focolaio Covid l’Hotel de la Poste di Cortina d'Ampezzo, sulle Dolomiti, reso famoso dai cinepanettoni dei fratelli Vanzina e che ha ospitato Casa Veneto, il quartier generale della Regione durante i recenti mondiali di sci. Una beffa se si considera che il sistema pensato dagli organizzatori per evitare la diffusione del Covid 19 tra gli sciatori, pare aver funzionato alla perfezione: oltre ventimila tamponi eseguiti su staff, atleti e personale delle strutture ricettive, e appena 22 positivi. Il titolare, Gherardo Manaigo, è sconsolato: "Abbiamo seguito i protocolli dell’Oms e del ministero. Il contagio succede perché si lavora senza vaccino, e questa vicenda dimostra l’importanza di immunizzare al più presto chi, come il personale alberghiero, opera a contatto con il pubblico. Non solo. Chi viaggia dovrebbe essere munito di un ‘passaporto sanitario', in modo da poter esibire il risultato dei tamponi già al check in: gli alberghi non possono diventare degli ospedali con il pre-triage fuori dalla porta…" dice al Corriere della Sera.
Come si è diffuso il focolaio
Stando a quanto ricostruito dall’Usl di Belluno, la prima notizia del cluster risale al 2 marzo, quando all’imbarco dell’aeroporto di Venezia si è presentato un atleta straniero di ritorno dall’evento equestre. Il test al quale si sottopone è una sentenza: positivo alla variante inglese. L'uomo rivela di aver alloggiato proprio all'hotel de La Poste e così scattano i controlli al personale, che portano a scoprire altri dodici contagiati. Non è escluso che l'atleta si sia infettato proprio in albergo e che la catena dell’infezione sia antecedente a quel 2 marzo. Va infatti detto che durante i Mondiali, a Casa Veneto era stato allestito anche un set televisivo. Lì alloggiavano gli inviati di quotidiani e tv. E proprio una decina di quei giornalisti, che hanno lasciato Cortina poco prima della cerimonia di chiusura (il 21 febbraio) o nei primi giorni della settimana successiva, si sono scoperti positivi alla variante inglese del virus.