“A Catania troppi fro…”. La denuncia di Paolo, aggredito con un cacciavite: “Serve una legge”
"A Catania i froci siete troppi": insulti omofobi, poi l'aggressione con il cacciavite in mano. È la testimonianza di Paolo, attivista Lgbtqia, aggredito una sera di due settimane fa. Stava ritornando a casa quando è stato raggiunto da una macchina. Un’aggressione a sfondo omofobico. Paolo Cantone, giovane attivista della comunità Lgbtqia+, dopo una serata passata con gli amici era di ritorno a casa quando un uomo è sceso dalla sua auto e lo ha fermato per chiedere informazioni su una via cittadina. Poi, l'aggressione. Lo ha aggredito con un cacciavite appuntito pronto per pugnalarlo. Una tragedia sfiorata. Il giorno successivo Paolo ha denunciato tutto alla polizia.
La denuncia di Paolo Cantone Fiore
Paolo Cantone è un 22enne, studente di Lingue e culture moderne a Catania. Si definisce transfemminista intersezionale e asessuale. Ha raccontato a Fanpage.it l'esperienza drammatica che ha vissuto un sabato sera dopo una semplice uscita con gli amici. Dopo la serata, il giovane stava tornando a casa. In spalla aveva il suo zaino con le spillette arcobaleno del movimento Lgbtqia+. "Mi passa accanto un tizio con una Grande punto grigio metallizzata – racconta Paolo – mi fissa in modo strano e sospetto, abbassa il finestrino, mi squadra dalla testa ai piedi, parcheggia facendo una brusca manovra, scende dalla macchina e mi chiama per chiedermi un'informazione. Il tizio – continua – mi è venuto addosso con un cacciavite verde e mi stava per pugnalare al petto, mi aveva strattonato e strappato anche le cuffie. Io non so come ho avuto la prontezza di schivarlo e bloccarlo. Ho reagito e mi sono difeso, l'ho minacciato di chiamare la polizia ed è scappato, non prima di urlare una frase: ‘A Catania i froci siete troppi'".
"Serve una legge contro i crimini d'odio"
Il giovane si rivolge all'Onorevole Alessandro Zan e urla a gran voce la necessità di una legge che riconosca l'aggravante omofobica: "Vorrei chiedere esplicitamente di includere all'interno del ddl Zan, asessualità e aromanticismo con la rispettiva discriminazione ovvero l'afobia. Mi auguro che questa esperienza che ho vissuto io sia l'ultima e che venga presa in considerazione la richiesta di includere asessualità, aromanticismo e afobia all'interno di una benedetta legge". "Sono rimasto colpito dalla forza di Fiore – ha detto il presidente di Arcigay Catania Armando Caravini – è importante continuare a denunciare per dare un segnale a tutti quelli che preferiscono rimanere in silenzio, prendersi le botte e non avere il coraggio di denunciare. Questa è ancora l'ennesima dimostrazione di come in Italia serva un’aggravante contro la bifobia, gayfobia, la lesbofobia, la afobia, la transfobia e la intersexfobia. Ribadiamo e urliamo a gran voce che serve una legge, ora. Vicende come queste non possono essere trattate come una semplice aggressione o rapina o qualsiasi altra cosa non siano. Massima solidarietà a Fiore – conclude Caravini – l'associazione sarà per lui disponibile per un supporto psicologico e legale".