A Catania il cinema riparte con il drive in: “Un salto nel passato in nome della sicurezza”
Un tuffo nel passato, quando il drive In negli anni 50 era all'apice del successo. Una nuova idea di fare cinema e ridare vita a uno dei settori più colpiti dalle misure di contenimento del Covid-19. Uno dei più grandi Drive In d’Italia, arriva a Catania, con sfondo l'Etna fumante.
Un ritorno al passato in sicurezza
La struttura di 14.000 mq può ospitare fino a 300 auto per un massimo di 600 spettatori e garantisce la visione dei film in piena sicurezza, 300 auto per un totale di 600 spettatori. Dotato di un maxi schermo di 21 metri x 8,80 con un proiettore Barco 4K con lampada da 7000W è una delle poche realtà italiane capaci di garantire agli spettatori di trascorrere un paio d’ore di serenità. "È un ritorno al passato – dicono gli spettatori dall'auto – è una bella esperienza soprattutto per noi giovani che non abbiamo vissuto questi momenti". Si sente ancora:"Il drive-in ha dei lati positivi anche più del cinema perché non hai quell'occasione che si crea in tanti cinema in cui hai il vicino che fa rumore o arrivi tardi e non riesci a prendere un buon posto qui è diverso, alla fine anche nelle file dietro si riesce a vedere bene il film e soprattutto è come un salto nel passato". Chi vuole stare in auto e non incontrare nessuno lo può fare perché l'audio è trasmesso in FM dentro l'auto.
L’iniziativa di Giuseppe Rapisarda Management, darà ai siciliani ed ai turisti che arriveranno in Sicilia la possibilità di fruire di uno spazio aperto capace di ospitare, in tutta sicurezza, proiezioni di film, teatro, cabaret e live music. “L'idea – ha detto a fanpage.it Giuseppe Rapisarda – nasce nel periodo del Covid, eravamo in quarantena e probabilmente la gente avrebbe avuto una demofobia e ho cominciato a pensare a cosa potesse essere una struttura che desse la sicurezza, cioè come portare la casa in uno spettacolo e ho pensato all'auto come parte di tua intimità e così nasce questo drive-in". Conclude – "Stiamo cercando di accompagnarli pian piano a farli uscire da casa, farli riabituare e riabilitare alla vita".