Sonia Ghetti e Sissy Mancuno ne hanno inventata un'altra. Dopo la versione per adulti di "Altrimenti ci arrabbiamo", una delle prime rage room in Italia, ecco la prima stanza della rabbia al mondo per bambini. "Ci hanno anche contattato dei giornalisti dal Giappone per un articolo" assicura Sissy.
Le stanze della rabbia, già diffuse da tempo negli Stati Uniti e presenti in Italia in diverse città da nord a sud (Bari, Forlì, Legnano), sono stanze nelle quali è possibile sfogarsi, a pagamento, prendendo a martellate tutto ciò che si trova al suo interno. Il meccanismo è più o meno lo stesso anche per la versione baby, ma al posto di mobili, armadi o sedie ci sono giocattoli, peluche, palloncini, giornali di carta e cartoni da stracciare e bottiglie di plastica da schiacciare. E poi c'è anche una piccola scrivania colorata dove poter disegnare la rabbia.
La prima rage room per i più piccoli di trova vicino a Bologna, precisamente a San Lazzaro di Savena. "Finora sta andando bene, i genitori ci dicono che abbiamo avuto una bella idea -continua Sissy-. La rabbia è un sentimento e ce l'hanno anche i bambini, ma ovviamente in misura diversa". E qui, per chi ha un'età compresa fra i cinque e i nove anni, è possibile tirarla fuori lanciano peluche o scoppiando palloncini per mezzora, o anche solo per dieci minuti.
Occhialini e casco di protezione, per i bambini, nella stanza, c'è "l'urlo libero, una cosa fantastica". Come per gli adulti, inoltre, anche per i sfoghi dei bambini c'è una telecamera che riprende tutto, ma la stanza è chiusa, senza finesta, e questo non è un dettaglio da poco. "Il bimbo così è più libero perchè così non si sente osservato e si sente al sicuro. Magari se fanno caos non li sgrida nessuno, non c'è la mamma che dice di mettere a posto -spiega ancora Sissy-. Quando i bambini finiscono sono felici e più rilassati. Fondamentalmente non fanno niente di pericoloso, ma si sfogano giocando". Anche prendendosi a cuscinate, quando si è in gruppo. Per gli adulti, la rage room è infatti un'esperienza solitaria, ma per i bambini c'è la possibilità di rimanere nella stanza anche tre o quattro alla volta. Proprio perchè in fondo si tratta di un gioco.