A 90 anni sul campo da tennis: “Non siamo eroi, siamo santi”. La storia di un gruppo di amici veneti
Hanno iniziato nel 1986 quando dei colleghi di lavoro hanno deciso di portare la loro amicizia anche sul campo rosso del tennis. Da quel momento in poi, il gruppo si è sempre più allargato: prima gli impiegati di una banca, poi quelli di un'altra ed infine i dipendenti delle poste centrali. Tutti sul campo a sfidarsi e a divertirsi. Sono passati 35 anni, i capelli sono diventati bianchi, qualche dolorino alle ossa ma sono ancora lì, a resistere, a divertirsi e a giocare.
"Il più vecchio ha 87 anni ed il più giovane ne ha 78", racconta Diego Conte, l'animatore del gruppo, "ci alleniamo due volte a settimana dalle 10 alle 12 con qualsiasi temperatura. La passione è troppo grande per smettere di giocare a tennis". Si fanno chiamare gli "ultraottantennis", anche se il vero nome è quello di VIP, che starebbe per "Vecchi In Pensione", rigorosamente in dialetto Veneto.
"Non so se siamo eroi o pazzi", ammette Diego Conte che immediatamente ironizza, "siamo santi perché siamo pieni di santi: san Luca, santo Battista, san Lorenzo", quando iniziano a giocare si fa prima una chiacchierata a bordo campo, poi dentro per qualche passaggio di riscaldamento e poi giù con i rovesci e i dritti al filo di linea.
"Sono entrato nel gruppo perché sono sempre stato appassionato alla follia", ammette Riccardo Muggioli, un altro componente del gruppo, "ho giocato a tennis per molto tempo fino a rilevare il park tennis di Villorba. Quando mi hanno chiesto di entrare, decisi di aderire immediatamente all'iniziativa".
Il gruppo non molla. Tra risate, pacche sulla schiena e battute continuano a tenersi tutti in forma nonostante i novant'anni siano alle porte: "ricordatevi che il tennis allunga la vita", esclama Diego Conte, "e noi diciamo sempre, fin che la barca va lasciamola andare".