A 8 anni picchiato e umiliato in casa, le botte davanti alla mamma: arrestata coppia di Catania
Calci, pugni, minacce di morte, umiliazioni: erano continui i maltrattamenti e i soprusi, fisici e psicologici, che un bambino di 8 anni era costretto a subire in casa, dalle persone che avrebbero dovuto proteggerlo, sua madre e il compagno di lei. Due persone che sono state arrestate oggi: la polizia di Stato di Catania, con la collaborazione di quella di Modena, su disposizione della procura, ha eseguito la misura cautelare emessa il 30 dicembre dal gip etneo, nei confronti di un autotrasportatore di 43 anni e di una 33enne casalinga, entrambi catanesi.
Lei è la madre del bimbo che veniva maltrattato, lui il suo convivente: i due vanno agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I due conviventi, rintracciati presso la loro abitazione in un Comune del nord Italia, rispondono di maltrattamenti pluriaggravati e, la sola donna l'aver sottoposto il figlio minore ad alcune vessazioni e il fatto di non avere impedito violenze più gravi commesse dal convivente.
Personale della III Sezione Investigativa “Reati contro la persona, in pregiudizio di minore e reati sessuali" della Squadra mobile di Catania, ha accertato i gravissimi maltrattamenti nei confronti del bambino che appunto veniva sottoposto a continue vessazioni, sia psicologiche che fisiche. Anche in presenza della madre del bambino l’uomo avrebbe minacciato in molte occasioni, anche di morte, il bambino: contro di lui erano continue frasi violente che lo terrorizzavano, e non mancavano le botte.
Il piccolo veniva preso continuamente a schiaffi, calci e pugni, veniva sottoposto a continue mortificazioni e umiliazioni. E tutto questo succedeva davanti alla mamma che nulla faceva per proteggere il figlio. È stato accertato nel corso delle indagini che il bambino veniva trascurato anche dal punto di vista sanitario tanto che il pediatra non l'aveva mai visitato negli ultimi quattro anni.