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Emergenza lavoro

“A 54 anni ho perso il lavoro e mi è caduto il mondo addosso: sono separata, ora il futuro mi spaventa”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna di 54 anni: “Tra qualche giorno terminerà la mia esperienza lavorativa in una grande azienda, nella quale ho cercato di dare tutta me stessa. Ci credevo, l’ho vissuta come un riscatto essendomi separata da poco. Ora vogliono puntare su una figura giovane”.
A cura di Redazione
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A raccontare la sua storia a Fanpage.it è una donna di 54 anni, da poco separata dal marito. Credeva nel suo lavoro – lo vedeva come un riscatto dopo la separazione – poi però tutto è cambiato. "Un bel giorno ricevo la bella notizia che l'azienda ha optato per una scelta diversa e ha intenzione di puntare su una figura giovane e appena uscita dall'università, quindi valutano anche profili alla prima esperienza. Ovviamente è inutile raccontare la mia delusione, le parole che mi sono state riferite le ho avvertite come spade, risuonano ancora nella mia testa come un fallimento e un'inadeguatezza".

La lettera a Fanpage.it

Alcune testimonianze che state pubblicando rispecchiano la situazione che sto vivendo attualmente: ho 54 anni e mi ritrovo senza lavoro. Tra qualche giorno terminerà la mia esperienza lavorativa in una grande azienda, nella quale ho cercato di dare tutta me stessa. Ci credevo, l'ho vissuta come un riscatto essendomi separata da poco. Ha ridato fiducia in me stessa e mi ha dato la possibilità di pensare che se vuoi una cosa puoi prendertela con la tua determinazione e voglia di fare, ma ho capito che non è proprio così.

Sono stata assunta attraverso una società interinale e mi hanno rinnovato il contratto di volta in volta facendomi ben sperare. Nel frattempo ricevevo i complimenti sia dalla responsabile aziendale che dal mio referente del lavoro interinale, i mesi passavano e in me cresceva la consapevolezza che mi avrebbero assunto a tempo indeterminato.

Un bel giorno, lo scorso 6 dicembre per l'esattezza, ricevo la bella notizia che l'azienda ha optato per una scelta diversa e ha intenzione di puntare su una figura giovane e appena uscita dall'università, quindi valutano anche profili alla prima esperienza. Ovviamente è inutile raccontare la mia delusione, le parole che mi sono state riferite le ho avvertite come spade, risuonano ancora nella mia testa come un fallimento e un'inadeguatezza.

Mi sono sentita non adatta, non all'altezza del ruolo ed è stato difficile superare le critiche che io stessa ho mosso verso di me. Ho dovuto rilassarmi, elaborare l'accaduto per provare a riferire la situazione alle mie figlie, nascondendo l'amarezza e la frustrazione unita a una grande dose di vergogna per ciò che mi stava accadendo.

Ho pianto molto, mi è crollato il mondo addosso e francamente nonostante le rassicurazioni delle persone che mi circondano non sono serena, temo per il mio futuro che influenzerà la mia famiglia e soprattutto per il mio equilibrio mentale.

Non si può pensare di avere un posto in società senza un impiego, si parla molto dell'emancipazione femminile e dell'indipendenza ma lo stato non aiuta le donne, non le tutela né quando sono giovani e diventano mamme né quando dedicano il loro tempo alla cura e alla crescita della propria famiglia, né quando cercano di rifarsi una vita uscendo da un matrimonio ostile.

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