Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna di 45 anni che percepisce il reddito di cittadinanza anche se – scrive – "vorrei avere un lavoro dignitoso ma alla mia età ormai sono super vecchia dal punto di vista lavorativo".
Ed esprime le sue preoccupazioni per il futuro nel caso in cui questo sostegno le verrà negato: "Molti pensano che i percettori di reddito di cittadinanza siano felici e soddisfatti a non far nulla ma vi prego di non fare di tutta l'erba un fascio perché è umiliante non poter svolgere alcuna attività lavorativa".
La lettera a Fanpage.it
Vorrei raccontare anch'io la mia storia di percettrice di reddito di cittadinanza anche se vorrei tanto non esserlo e avere un lavoro dignitoso, ma alla mia età (45 anni) ormai sono super vecchia dal punto di vista lavorativo e non capisco perché nessuno faccia qualche legge a nostro favore.
Se mi dovessero togliere il reddito finirei per strada, oltretutto, avendo subito un intervento importante anni fa, lo Stato dovrebbe prendersi la responsabilità di mandarmi a 1000 km di distanza dove, se mi dovesse succedere qualcosa stando da sola, non avrei l'aiuto e il supporto dei miei cari.
Non voglio fare vittimismo o provocare sensi di colpa, ho sempre lavorato anche accettando condizioni pietose e salari vergognosi ma ora non si trova nulla.
Invio curriculum ogni giorno, saranno almeno 1000 quelli che avrò mandato negli ultimi anni ma nulla, sono un fantasma per il mondo del lavoro. Molti pensano che i percettori di reddito di cittadinanza siano felici e soddisfatti a non far nulla ma vi prego di non fare di tutta l'erba un fascio perché è umiliante non poter svolgere alcuna attività lavorativa in quanto sono gli altri che decidono per te.
Quindi, cari politici, mettetevi una mano sulla coscienza e pensate anche alla nostra categoria.