A 2 anni rischia l’amputazione della gamba per una malattia rara: “Aiutiamola a farla camminare”
Thalia tra qualche giorno compirà due anni. È una bimba solare e molto amata dalla sua famiglia, ma non sa se potrà mai camminare nella sua vita. È nata infatti con una malformazione alla gamba sinistra insieme ad una malformazione all’esofago, che non sono state diagnosticate durante la gravidanza. Solo due chirurghi al mondo possono curarla, rappresentando la sua unica speranza di guarigione. Uno di loro si trova negli Stati Uniti, più precisamente in Florida, ed è proprio lì che i suoi genitori hanno intenzione di portarla per tentare il tutto per tutto. Per questo, la mamma di Thalia, Valeria Pellegrini, ha lanciato un appello a quanti possano darle una mano per pagare le spese necessarie al trasferimento e all'alloggio oltreoceano, che altrimenti non riuscirebbe a sostenere.
"Il nostro sogno è quello di vederla camminare – ha raccontato a Fanpage.it Valeria, che ha anche aperto su Facebook la pagina Insieme per Thalia, "nata dall’enorme supporto che abbiamo ricevuto e dove vorremmo condividere con chi ha piacere di seguire la nostra bambina in questo suo speciale viaggio". Tutto è cominciato il 17 febbraio 2017: Thalia nasce a Firenze, è apparentemente sana e i suoi genitori sono felicissimi. Ma subito si accorgono che la piccola ha difficoltà a deglutire. Così le viene diagnosticata l'atresia esofagea, una patologia per la quale è operata al secondo giorno di vita. Per più di un anno è nutrita solo tramite un piccolo tubo. Ma i problemi non finiscono qui.
A Thalia viene diagnostica anche la cosiddetta emimelia tibiale: la bambina è nata senza la tibia e per questo la sua gamba sinistra è più corta e piegata verso l’interno. Si tratta, come spiega la mamma, di una patologia rarissima con un’incidenza di uno su un milione. La situazione è resa ancora più complessa da una biforcazione del femore alla stessa gamba. Per far sì che cammini, la piccola deve sottoporsi ad una serie di delicati interventi, che solo due medici al mondo sono in grado di fare. "Data la rarità di questa malformazione purtroppo è ancora poco conosciuta e nessuno in Italia esegue questo trattamento – ha detto la mamma -. L’unica soluzione che ci è stata proposta è stata l’amputazione. Il trattamento a cui noi puntiamo consiste in 4 operazioni da eseguire in 6 mesi durante i quali Thalia dovrà portare un fissatore esterno. In più dovrà stare altri 3 mesi per mettere il gesso e fare fisioterapia. Dovremo stare all’estero per 9 mesi circa. Avevamo trovato un medico a Dubai in grado di aiutarci, ma per problemi burocratici abbiamo deciso di andare negli Stati Uniti, dove la procedura è la stessa".
Grande solidarietà è stata dimostrata negli ultimi mesi dai cittadini del Valdarno, dove vive la famiglia di Thalia. "È bellissimo vedere un’unione così di tutta la comunità che ci è vicina e non ci fa sentire soli – ha concluso Valeria -. Continueremo ad organizzare eventi, cene e feste per raccogliere il denaro sufficiente all'operazione e alla nostra permanenza in America. Pensiamo di partire ad aprile: se non viene operata le verrà amputata la gamba e non potrà mai camminare".