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A 15 anni scappa da solo dall’Africa, adolescente bussa alla questura di Pisa: “Aiutatemi, ho fame”

Un migrante di 15 anni ha bussato alle porte della questura di Pisa per chiedere aiuto. L’adolescente ha raggiunto l’Italia non accompagnato e non ha parenti o conoscenti che possano prendersi cura di lui nel nostro Paese. Gli agenti della questura lo hanno rifocillato e portato in ospedale per sottoporlo ad accertamenti medici. Il ragazzino è stato poi ricollocato in una struttura per minori.
A cura di Gabriella Mazzeo
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foto di archivio
foto di archivio

Dall'Egitto si è trovato completamente solo a Pisa : il piccolo migrante di 15 anni si è presentato lunedì pomeriggio davanti alle porte della questura. Affamato e senza un tetto sopra la testa, ha chiesto aiuto alle autorità. Il minore ha raccontato di essere sbarcato in Sicilia dopo un lungo viaggio via mare. Da lì, poi, ha raggiunto da solo Pisa in cerca di un futuro.

Arrivato in città senza denaro e senza documenti, il ragazzino ha passato alcune notti in strada prima di presentarsi in questura. Il 15enne, che non parla né italiano né francese, ha potuto raccontare la sua storia grazie all'aiuto di una poliziotta che conosce l'arabo.

Il minore ha viaggiato verso il nostro Paese completamente da solo. Della sua storia però non si sa altro e il 15enne, visibilmente traumatizzato, non ha voluto fornire ulteriori dettagli.

L'adolescente è stato rifocillato in questura, fotosegnalato e portato all'ospedale di Cisanello per dei controlli medici. Subito dopo è stato affidato a una struttura di accoglienza per minori gestita da una onlus nel Pisano. Il ragazzino, infatti, non ha parenti che possano prendersi cura di lui nel nostro Paese.

Episodi come questo, purtroppo, non sono isolati. Alla questura di Pisa sono arrivati nell'ultimo mese quattro giovani migranti soli e bisognosi di aiuto. Secondo quanto reso noto, infatti, nelle scorse settimane hanno bussato alla porta dei poliziotti un minore tunisino e altri due adolescenti pachistani.

Si trattava infatti di minorenni  non accompagnati che hanno chiesto alle autorità cibo e un tetto sopra la testa. Nessuno di loro aveva familiari o conoscenti nel nostro Paese.

Tutti sono stati collocati presso strutture di accoglienza del luogo gestite da onlus. Qui i ragazzini hanno trovato un posto sicuro per poter studiare e vivere dignitosamente.

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