Ma quanto ci piace sporcare le cose? L'Otto marzo nasce ai primi del ‘900 come una straordinaria mobilitazione politica delle donne e per le donne, per il riconoscimento dei loro diritti civili. Ha vissuto momenti gloriosi, di grande consapevolezza collettiva. Donne che rompevano il guscio familistico, che per la prima volta si vedevano in piazza, parlando il linguaggio della politica e della cittadinanza, e chiedevano pari dignità. Oggi l'Otto marzo è un giorno deprimente, divorato dal consumismo. Un carrozzone indegno di strip tease maschili in locali tristi con ciurme di tardone. Una scorribanda di mimose e cioccolatini. Una giostra di ipocrisie. Gli uomini più lesti a fare gli auguri sono gli stalker. Quelli che, con la finta galanteria, coltivano, giorno per giorno, la sottocultura miserabile della sopraffazione, dell'uso strumentale del corpo, del dominio. Le donne più salde oggi rifiutano la festa, e si riprendono il diritto alla disobbedienza. Niente mimose, rispetto.