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Attentato San Donato, Ramy risponde a Salvini: “Se tutti lo ringraziano è merito mio”

Ramy, il giovane che ha chiamato i soccorsi insieme a un suo compagno durante l’attentato a San Donato Milanese, risponde a Salvini sulla cittadinanza: “Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ormai quella tra Matteo Salvini e Ramy, il ragazzo che ha chiamato i soccorsi a San Donato Milanese, salvando i 51 ragazzi sul bus dirottato, è diventata una sorta di sfida a distanza. Il 13enne ha risposto oggi a Salvini che lo ha sfidato ad aspettare di diventare adulto per potersi candidare in Parlamento e cambiare la legge sullo ius soli. Ramy oggi spiega: "Voglio diventare italiano, sono nato qua. Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me". Ramy afferma ancora che sulla cittadinanza "Salvini all'inizio ha detto di sì, poi no. Di Maio vuole darmela, quindi mi fido di Di Maio". Il ragazzo di origine egiziana, che ieri è stato in tv, ospite di Fabio Fazio, insieme al suo compagno Adam che con lui ha chiamato i soccorsi, parla anche della cittadinanza e dello ius soli, dopo aver chiesto – negli scorsi giorni – che a ottenerla fossero anche tutti i suoi compagni nella sua stessa situazione: "Vorrei che anche gli altri la ottenessero, ma non sono io a decidere", ribadisce oggi dopo essere stato premiato dall'ambasciatore d'Egitto a Roma.

Salvini negli scorsi giorni aveva parlato della questione sostenendo da una parte che la legge sullo ius soli non si farà, dall'altra parlando proprio di Ramy: "Ramy vuole lo ius soli? Si faccia eleggere e cambi la legge. Stiamo facendo tutte le verifiche del caso perché prima di fare scelte così importanti bisogna aver controllato tutto e tutti". Proprio per queste parole, il ministro dell'Interno era stato accusato da più parti, anche di bullismo: "Mi hanno accusato di essere un bimbominkia – risponde oggi –. Agli insulti rispondo in modalità zen, con un sorriso e una tisana". La risposta sembra essere diretta nello specifico a Pif, ma Salvini nega, rispondendo a una precisa domanda dei cronisti: "No, Pif è bravissimo nel suo mestiere e gli auguro successo. Lo dico a quelli che si svegliano la mattina e pensano vediamo come rompere le palle a Salvini: fatevi un vita, rilassatevi".

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