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Attentato in Pakistan: 87 morti e più di 100 feriti

In Pakistan s’è consumato un drammatico attentato nel quale hanno perso la vita 87 persone e un centinaio risulatano ferite. Obiettivo dell’operazione è stata la sede della Guardia di Frontiera pakistana,
A cura di Alfonso Biondi
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Attentato kamikaze

Due esplosioni violentissime e un bagno di sangue. Oggi in Pakistan si è registrato un duplice attentato nel quale hanno perso la vita 87 persone e più di 100 risultano ferite, alcune in modo grave. A riferirlo è l'emittente televisiva Ajj Tv, che cita le dichiarazioni rilasciate dal generale Akbar Hoti. Obiettivo della sanguinosa operazione, nella quale sarebbe implicato almeno un kamikaze, è stata la sede della Guardia di Frontiera pakistana: stiamo parlando della zona di Charsadda, a circa 35 chilometri da Peshawar, capoluogo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel nord-ovest del Paese. Secondo le prime ricostruzioni, la prima delle due esplosioni è stata innescata da un kamikaze che si è schiantato contro l'ingresso della sede del corpo militare; l'impatto sarebbe avvenuto proprio nello stesso momento in cui le reclute si accingevano a salire su degli autobus per un periodo di congedo. Al momento si sa ancora poco di come sia avvenuta la seconda esplosione.

Nisar Khan Marwat, capo della polizia del distretto di Charsadda, ha rivelato che le reclute colpite durante l'attentato erano tutte in abiti civili, dato che si apprestavano ad andare in congedo. Quello che è certo, però, è che l'attentato è già stato rivendicato dai  Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp), la principale organizzazione clandestina islamico-pakistana, da tempo alleata di Al Qaeda. La rivendicazione è avvenuta con una telefonata ad un'agenzia di stampa internazionale.

E' chiaro che la cruenta operazione può essere considerata una prima risposta di Al Qaeda e dei suoi alleati all'uccisione di Osama Bin Laden. Subito dopo la morte dello sceicco, infatti, i talebani avevano promesso una vendetta sanguinosa e repentina. I primi obiettivi dichiarati della ritorsione sarebbero stati leader politici pakistani, incluso il presidente Asif Ali Zardari, l’esercito Pakistano e le installazioni statunitensi nei paesi asiatici. Ovviamente anche gli Stati Uniti rappresentano un obiettivo tutt'altro che secondario per Al Qaeda e i suoi solidali. E il mondo intero in questo momento non può abbassare la guardia.

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