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Strage di Tucson: il discorso di Barack Obama

Il presidente degli Stati Uniti, in visita in Arizona, ricorda l’assurda tragedia costata la vita a sei persone con un toccante discorso: “Possiamo essere migliori, l’America può fare di meglio”
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Obama-Tucson

C'era grande attesa per la nuova visita di Barack Obama a Tucson, città ancora sotto shock dopo l'attentato a Gabrielle Giffords durante un comizio, costato la vita a 6 persone. Ed il Presidente, di fronte ad una platea di 13mila persone, nel McKale Memorial Center dell'Università dell'Arizona, ha pronunciato un discorso di altissimo spessore civile ed ideale, con alcuni passaggi che secondo molti analisti sono destinati a segnare la storia del suo primo mandato. Proviamo a ricostruirne i momenti salienti:

Ai familiari delle persone scomparse, a tutti coloro che li conoscevano, agli studenti di questa università, alle autorità pubbliche e a tutti i cittadini di Tucson e dell'arizona: sono qui stasera come un semplice Americano che, come tutti gli altri, si inginocchia per pregare con voi. Non c'è nulla che io possa dire che riempia il profondo vuoto dei vostri cuori. Ma sappiate una cosa: le speranze di una intera nazione sono qui con voi. Una nazione che piange insieme a voi e vi è vicina nel vostro dolore e che aggiunge la sua fede alla vostra nella speranza che le cose migliorino per Gabrielle Giffords e per gli altri feriti in questa tragedia.

Sabato mattina, Gabby, il suo staff e tanta altra gente, si erano ritrovati all'esterno di un supermarket per esercitare il loro diritto ti manifestare pacificamente e parlare liberamente. Essi stavano onorando un principio fondamentale della democrazia stabilito dai nostri padri fondatori – i rappresentanti del popolo che rispondono ai loro elettori, in modo da portare le rivendicazioni nella Capitale, una cosa che Gabby chiamava “Congress on Your Corner” – una versione migliorata del governo per e dei cittadini. La quintessenza della scena americana che è stata frantumata dai proiettili di un uomo armato. E le sei persone che hanno perso la vita in quel sabato rappresentano senz'altro il meglio dell'America. [segue la descrizione della vita delle 6 vittime]

I nostri cuori sono distrutti da queste morti assurde, ma sono pieni di speranze per i 13 Americani che sono sopravvissuti alla sparatoria, compreso la donna che molti di loro erano andati ad ascoltare in quel sabato. Io sono appena tornato dallUniversity Medical Center, dove la nostra amica Gabby combatte coraggiosamente e posso dirvi questo: è finalmente cosciente, da dove si trova e che noi la sosterremo in questo lungo e difficile cammino. […] E noi siamo grati alla piccola 61enne Patricia Maisch che ha impedito che il killer ricaricasse, salvando senza dubbio la vita di tante persone. […] Questa gente ci ricorda che l'eroismo non si trova solo sul campo di battaglia, non richiede allenamenti speciali o forza fisica: l'eroismo è qui, intorno a noi, nei cuori dei tanti cittadini ed aspetta solo di "essere convocato", come in quel sabato mattina. […]

Obama-Michelle-Arizona

Dunque, come possiamo rendere omaggio ai caduti, onorare la loro memoria? […] In un momento in cui il nostro dibattito appare così polarizzato e controverso, è importante fermarsi un attimo ed essere sicuri di discutere in modo da guarire le ferite, non da provocarne altre. Certo, noi dobbiamo esaminare i fatti dietro questa tragedia. Non dobbiamo e non possiamo essere passivi di fronte a questa violenza. Dobbiamo essere disposti a sfidare i vecchi presupposti al fine di ridurre le prospettive di violenza in futuro. Ma abbiamo anche il dovere di interpretare questa tragedia come un modo per ndare oltre. Più che un modo per puntare il dito o assegnare colpe, cogliamo questa occasione per espandere la nostra "moral imagination", per ascoltare più attentamente gli altri, affinare i nostri istinti di empatia e ricordare a noi stessi che le vie della speranza e dei sogni sono legate insieme. Dopo tutto, questo è quello fa che la maggior parte di noi quando perde qualcuno nella nostra famiglia – specialmente se la perdita è inaspettata. Siamo scossi dalla nostra routine, e costretti a guardare dentro di noi. Riflettendo sul passato: abbiamo passare abbastanza tempo con un genitore anziano, ci chiediamo. Gli abbiamo espresso la nostra gratitudine per tutti i sacrifici ha fatto per noi? Abbiamo detto ad un coniuge quanto disperatamente lo abbiamo amato, non solo una volta ogni tanto, ma ogni singolo giorno?

[…] Tale processo di riflessione, di fare in modo di allineare i nostri valori con le nostre azioni è proprio ciò che tale tragedia ci richiede.[…] La perdita di queste persone meravigliose dovrebbe far si che ognuno di noi si sforzi di essere migliore nella vita privata […]
Io credo che possiamo essere migliori. Quelli che sono morti qui, quelli che si sono salvati mi aiutano a crederlo. Potremmo non riuscire a fermare tutti i mali del mondo, ma so che come trattiamo l'un l'altro dipende solo da noi. Credo che nonostante tutti i nostri difetti, siamo pieni di forza e di bontà e che le forze che ci dividono non sono così forti come quelle che ci uniscono.

Che Dio Benedica ed accolga coloro che abbiamo perso e che essi riposino in pace. Possa egli avere cura dei sopravvissuti e che egli benedica l'America.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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