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Attentato di Brindisi, siamo ad una svolta nelle indagini (DIRETTA)

La notizia, al momento però non confermata dal Procuratore di Lecce, è che ci sarebbe un nuovo sospetto responsabile dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone. Si parla di un residente della provincia di Lecce.
A cura di Susanna Picone
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La notizia, al momento però non confermata dal Procuratore di Lecce, è che ci sarebbe un nuovo sospetto dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone. Si parla di un residente della provincia di Lecce.

Ore 20.12 – Si valuta il fermo del sospettato-  Inquirenti e investigatori starebbero valutando l'ipotesi di fermare la persona sospettata di aver avuto un ruolo nell'attentato alla scuola Marvillo Falcone di Brindisi avvenuto il 19 maggio scorso. I sospetti sull'uomo – secondo quanto apprende l'ANSA – sono definitivi "significativi".

Ore 19.59 – Il sospettato sarebbe un benzinaio di Lecce – Sarebbe un benzinaio di un paese della provincia di Lecce l'uomo sospettato di avere un ruolo nella strage alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Secondo le ultime indiscrezioni l'uomo avrebbe agito per vendetta privata, anche se al momento non c'è una conferma ufficiale. I motivi che avrebbero spinto l'uomo ad agire, sempre secondo quanto si apprende, potrebbero essere legati al preside Angelo Rampino, quando insegnava a Trepuzzi, un altro paese del leccese.

Ore 19.24 – Il Preside della Morvillo-Falcone: "Non ho nemici" – Angelo Rampino, numero uno dell'istituto dove è avvenuto l'attentato di Brindisi, è stato contatto da Tgcom, in merito al coinvolgimento "di un benzinaio residente nel Salento" nei fatti dello scorso 19 maggio. Rampino "smentisce le indiscrezioni secondo le quali sarebbe stato lui il reale obiettivo dell'attentato. Il preside, infatti – conclude Mediaset – passava in quel punto tutti i giorni alla stessa ora ma, proprio quel tragico sabato, era in ritardo". Rampino ha detto a Tgcom di "non aver nemici e di sicuro non ho come nemico nessun titolare di pompe della benzina".

Ore 19.05 – Un uomo interrogato dagli investigatori – In questo momento gli inquirenti stanno sottoponendo ad interrogatorio la persona fermata per capire se abbia avuto una parte nell'attentato del 19 maggio. Va precisato che sull'uomo ci sarebbero soltanto dei sospetti e nessuna certezza. Non è un caso se l'interrogatorio viene fatto senza difensori-

Ore 18.45 – Una fonte qualificata spiega che ora “la situazione è troppo delicata” e “non possiamo bruciare le indagini”: la persona su cui si concentrano i sospetti farebbe parte di una rosa di nomi al vaglio degli inquirenti. Lo stretto riserbo sulle indagini non consente però di capire quale elemento abbia rafforzato gli indizi a suo carico.

Ore 18.20 – Ulteriori indiscrezioni parlano del sequestro di materiale ritenuto rilevante per le indagini.

Ore 17.30 – Gli investigatori avrebbero individuato una persona sospettata di aver fabbricato e fatto esplodere l’ordigno. Non ci sarebbe alcun coinvolgimento della criminalità organizzata, ma si tratterebbe di una “vendetta privata”. Si apprende anche che l’uomo sarebbe sottoposto da alcune ore ad accertamenti per verificare l’eventuale corrispondenza con le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza il giorno dell’attentato di Brindisi.

Le indagini sull’attentato di Brindisi dello scorso 19 maggio potrebbero essere ad una svolta: l’indiscrezione arriva proprio nel giorno in cui il capo della Polizia, Antonio Manganelli, è intervenuto a proposito delle piste e della matrice dell’attentato assicurando che il lavoro per individuare il responsabile della morte di Melissa Bassi sta andando avanti e che il killer verrà assicurato alla giustizia. Manganelli ha detto, “riaprendo” un caso sul quale sembrava essere calato il silenzio, che né la mafia, né la Fai possono essere responsabili della bomba alla Morvillo-Falcone, ma che si continua a cercare.

L’indiscrezione su un sospettato e la smentita – Secondo quanto apprende l’Ansa, al momento, ci sarebbero degli accertamenti in corso su una persona sospettata di aver avuto un ruolo nell’attentato, a quanto pare è un uomo residente nella provincia di Lecce e, rispetto al quale, ancora non sarebbe stato adottato alcun provvedimento. La notizia però, che l’Ansa dice di apprendere da fonti qualificate, è stata prontamente smentita dal procuratore di Lecce il quale fa sapere che “ancora non c’è alcuna novità”. Cataldo Motta, in riferimento alle voci di una svolta nelle indagini, ha infatti dichiarato: “Quando ci saranno novità, lo saprete. Per il momento non ce ne sono”.

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