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Attentato Boston: i fratelli ceceni volevano uccidere ancora (VIDEO)

Il capo della polizia di Boston ha detto che il gran numero di ordigni e di armi trovati in possesso dei fratelli Tsarnaev dopo l’attacco alla maratona fa supporre che i due fossero pronti per colpire nuovi obiettivi. Il 19enne catturato dopo una gigantesca caccia all’uomo potrebbe non riuscire a parlare.
A cura di Susanna Picone
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Il capo della polizia di Boston ha detto che il gran numero di ordigni e di armi trovati in possesso dei fratelli Tsarnaev dopo l’attacco alla maratona fa supporre che i due fossero pronti per colpire nuovi obiettivi. Il 19enne catturato dopo una gigantesca caccia all’uomo potrebbe non riuscire a parlare.

Probabilmente Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev, i due fratelli sospettati di essere gli autori dell’attentato alla maratona di Boston, avevano intenzione di colpire nuovi obiettivi. Volevano, insomma, uccidere ancora. A dirlo è stato il capo della polizia di Boston, Edward Deveau, intervistato dalla Fox News. Per la polizia è il gran numero di ordigni e di armi ancora in possesso dei fratelli Tsarnaev dopo l'attentato alla maratona di Boston a far supporre che i due fossero pronti ad attaccare altri obiettivi. I due fratelli ceceni erano armati fino ai denti quando hanno affrontato, giovedì notte, la polizia a Watertown. Avevano bombe artigianali, granate, pistole e fucili. Il fratello maggiore è rimasto ucciso nella sparatoria durante la quale, secondo quanto ha fatto sapere il capo della polizia, sono stati esplosi circa 200 colpi in 5-10 minuti. Il fratello minore, 19 anni, è stato catturato dopo una gigantesca caccia all’uomo. Ricoverato in ospedale è in condizioni gravi ma stabili. Dzhokhar Tsarnaev non è in grado però di comunicare per una lesione alla gola che probabilmente non gli consentirà mai più di parlare. Gli investigatori – riporta la Cbs – hanno ipotizzato che il giovane potrebbe essersi ferito per suicidarsi, che potrebbe essersi infilato una pistola in bocca per poi sparare.

Il fratello maggiore interrogato nel 2011 dall’Fbi – Intanto, sono emerse altre informazione anche in merito al fratello ucciso durante lo scontro con la polizia. Nel gennaio del 2011 l’Fbi interrogò Tamerlan Tsarnaev concludendo però che il ragazzo era “pulito”: su di lui non c’era alcun sospetto di attività terroristica, interna o internazionale. È quanto rivelano alcune fonti investigative riportate dal New York Times: l’interrogatorio del ceceno molto probabilmente fu deciso in seguito a una segnalazione delle autorità russe, che – come l’Fbi ha ammesso – chiesero informazioni su Tamerlan, sospettato di essere un estremista islamico. La preoccupazione di Mosca era legata alle voci su un imminente viaggio del ragazzo in Russia. Una volta tornato dal suo viaggio del 2012, il giovane sospettato non fu più indagato dall'Fbi. Proprio per l'interrogatorio del 2011, però, le autorità americane avevano finora respinto la richiesta di cittadinanza americana avanzata da Tamerlan nel settembre 2012.

Terroristi ceceni negano responsabilità  – Infine, in merito all’attentato alla maratona di Boston, la principale organizzazione jihadista che opera nella regione sudorientale russa del Caucaso, l'"Emirato del Caucaso", ha negato in un comunicato ogni responsabilità. L'organizzazione, nel suo comunicato, pur non affermando esplicitamente di non avere legami con i due fratelli, suggerisce alle autorità Usa di "concentrarsi sul coinvolgimento di servizi speciali russi nella vicenda". L'Emirato ha rivendicato tutti i principali attacchi terroristici in Russia dal 2007, compreso l'attentato contro la metropolitana di Mosca del 2010 e l'attacco all'aeroporto moscovita Domodedovo del 2011, compiuti da terroristi kamikaze.

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