Attacco al museo di Tunisi, è strage di turisti: 4 italiani morti
Ore 17.40 – Trovati i corpi delle due italiane disperse. Sono stati trovati e identificati i corpi senza vita delle due italiane che risultavano ancora disperse in Tunisia a seguito dell'attacco terroristico al museo del Bardo di Tunisi avvenuto ieri. Lo comunica ufficialmente la Farnesina dopo accurate verifiche nel Paese nordafricano. Le due vittime sono Giuseppina Biella, 72enne di Meda, comune vicino a Monza, che si trovava in vacanza con il marito sulla Costa Fascinosa, e Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino.
Ore 16.55 – Arrestata sorella attentatore ucciso. Le forze di polizia tunisine hanno arrestato oggi la sorella di uno degli attentatori uccisi ieri durante il blitz delle forze speciali a seguito dell'assalto al museo del Bardo di Tunisi. Lo riferisce il sito di Radio Mosaique, spiegando che la giovane è la sorella di Jabeur Khachnaoui. La donna è una studentessa fermata nella casa di famiglia in una città nel centro del Paese nordafricano, nella regione di Sbitla.
Ore 16.45 – Site : "Attentato rivedicato dall'Isis". L'attentato al museo di Tunisi sarebbe stato rivendicato da un gruppo legato all'Isis. Lo riferisce su twitter la direttrice dl Site, Rita Katz, parlando di un messaggio audio di rivendicazione da parte dello Stato Islamico nel quale i due attentatori uccidi vengono citati con i nomi di battaglia Abu Zakarya al-Tunisi e Abu Anas al-Tunisi. La fondatrice del Site comunque non cita alcuna fonte e al momento non c'è ancora nessuna prova, dell'autenticità delle rivendicazione.
Ore 14.45 – Gentiloni: "Temiamo seriamente per i dispersi" – "Il bilancio delle vittime italiane" dell'attentato di Tunisi è di "2 persone decedute e 2 irreperibili", su cui "purtroppo si nutrono timori seri", anche se "non diamo comunicazioni ufficiali finché non le ritroviamo fisicamente". Poi "una serie di feriti di cui uno in condizioni particolarmente gravi". Lo ha detto il ministro Gentiloni.
Ore 13.50 – Arrestati 4 sospetti. Mentre il bilancio dell’attentato di ieri al museo del Bardo di Tunisi resta ancora incerto la polizia ha arrestato quattro persone. Lo ha annunciato la presidenza tunisina citata dai media francesi. Altri cinque sospetti sono interrogati dalla polizia. “Siamo in guerra”, ha detto il presidente della Tunisia Beji Caid Essebsi durante una riunione del Consiglio superiore delle forze armate convocata dopo l'attentato. Per “sradicare il terrorismo” sono stati mobilitati l'esercito e la polizia, ha aggiunto il presidente, citato da Le Monde.
Ore 11.00 – Fassino: "tra piemontesi 2 morti e 2 feriti" – "Abbiamo la conferma che tra le persone decedute ci sono un cittadino di Torino e un cittadino di Novara e che tra i feriti italiani ci sono due torinesi". Lo ha detto il sindaco di Torino, Piero Fassino, ribadendo che uno dei due italiani dispersi "è una dipendente del Comune". Torino proclamerà "il lutto cittadino" per le vittime ha aggiunto il primo cittadino: "Il presidente del Consiglio comunale di Torino ha convocato i capigruppo – ha riferito Fassino – a cui proporrò di proclamare il lutto cittadino".
Prima la sparatoria, quindi l’assedio, con decine di turisti presi in ostaggio – angoscianti le prime immagini con ragazzi e bambini seduti a terra nel museo twittate dagli stessi prigionieri – poi la strage: è di 22 morti, 17 dei quali turisti, e 44 feriti il bilancio, non ancora definitivo, della giornata di terrore che si è consumata ieri in Tunisia, al museo del Bardo nella Capitale, e che molto probabilmente è collegata all'Isis (i cui militanti esultano su twitter). La Farnesina, nella serata di ieri, ha confermato che quattro italiani sono stati uccisi, e altri 13 sono rimasti feriti. I nostri connazionali sono tutti piemontesi e partecipavano ad una crociera con Costa Crociere. Alcuni sono stati ammazzati all'esterno della struttura; il pullman che li trasportava infatti è stato colpito da diverse raffiche di mitra. Altri invece sono stati uccisi nella sparatoria all'interno delle stanze del museo archeologico. Tuttavia il bilancio, avvertono dal ministero degli Esteri, "è ancora in evoluzione". Ci potrebbero essere infatti un paio di dispersi, che dopo ore ormai dall'attentato si dispera possano essere sfuggiti all'attacco.
Stamattina il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ha confermato che dovrebbe essere di "quattro italiani morti e una dozzina feriti" il bilancio della strage al Museo. "Dobbiamo capire è che la zona in cui è avvenuta l'attentato è sotto il controllo delle autorità tunisine che per tutta la notte hanno lavorato all'identificazione dei morti e dei feriti", ha spiegato il titolare della Farnesina ad Agorò. "Noi ci si siamo basati sulle informazioni delle autorità tunisine che ieri hanno parlato di quattro vittime italiane, in realtà delle quattro persone indicate due non sono morte ma ferite, però ci sono due dispersi", ha aggiunto Gentiloni. Quindi per adesso il bilancio è di due morti confermati – due turisti in crociera – due feriti gravi e due dispersi, più altri 11 feriti.
Le vittime accertate sono Francesco Caldara, un pensionato 64enne di Novara che era in crociera con la compagna Sonia Reddi (55), anche lei ferita. E un torinese, Orazio Conte. Nella tarda notte, all’appello a bordo della nave mancavano ancora 13 italiani, ma all’1.55 Costa Crociere conferma nella sua pagina Facebook che la imbarcazione ha lasciato il porto di Tunisi.
L'Isis ha espresso la proprio soddisfazione per l'attacco, ma non una piena rivendicazione. Due degli attentatori, entrambi di nazionalità tunisina, sono stati uccisi nella sparatoria con le forze dell'ordine, mentre tre membri del commando sarebbero riusciti a fuggire. In serata due sospetti sono stati arrestati.
“È il nostro 11 settembre, dobbiamo reagire insieme o siamo perduti” commenta Osama al Saghir, deputato di Ennahda, i Fratelli Musulmani tunisini, durante la manifestazione contro il terrorismo organizzata su Avenue Bourghiba, strada simbolo della rivoluzione araba, iniziata propria da Tunisi, ormai 4 anni fa.Poco dopo la fine del blitz, è apparso in tv il premier tunisino Habib Essid: "Questa sarà una guerra lunga – ha affermato – dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo".
“L'Italia non si farà intimorire", ha assicurato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato di "inaudita violenza". Mentre il premier Matteo Renzi si è detto vicino al governo ed alle autorità tunisine. "In queste ore di dolore, con il cuore e con la mente siamo vicini alle famiglie dei nostri connazionali coinvolti nella tragedia di Tunisi", ha poi twittato in serata.