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Assemblea Pd, Renzi a Grillo: “Sei disposto a fare le cose? Altrimenti sei buffone”

Matteo Renzi proclamato ufficialmente segretario del Partito Democratico dall’assemblea nazionale del partito dopo la vittoria alle primarie. Il neosegretario annuncia alcuni punti del suo programma e attacca Grillo: “Restituiamo rimborsi se firmi le riforme”.
A cura di A. P.
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Ore 16:00 – Renzi sceglie solo sindaci nel suo listino. Matteo Renzi ha scelto 20 sindaci come membri a sua disposizione nella direzione nazionale del Partito Democratico: Catizone, Scaramelli, Comencini, Paron, Rossa, Pastorino , Mura, Fanelli, Rubinato, De Monte, Bonaldi, Pedinelli, Chittò, Pisani, Vantini, Boccali, Balzani, Berruti, Rossie Rocca.

Ore 13.20 – Cuperlo presidente Pd. Gianni Cuperlo eletto a larghissima maggioranza  presidente del Partito Democratico come era stato preannunciato alla vigilia dopo l'accordo con lo stesso Matteo Renzi. Il neosegretario durante il suo intervento però ha assicurato che "la richiesta a Gianni Cuperlo di diventare il presidente del Pd, è tutto tranne che un ‘do ut des'. "Il partito ha indicato qual è la direzione, ma insieme si è capaci di riconoscere meglio pregi e difetti uno dell'altro" ha spiegato infatti  Matteo Renzi.

Ore 13.10 – L'attacco a Grillo. "Sei disposto a scendere dal tetto e fare le cose? Altrimenti la parola buffone vale per te" è questo l'attacco diretto di Matteo Renzi al leader del M5S Beppe Grillo. Il neo segretario Pd ha invitato i parlamentari del M5S ad appoggiare la riforma elettorale e la riforma costituzionale del Senato in cambio della rinuncia del Pd ai rimborsi elettorali

Ore 13.05 – Ius Soli e civil partnership. Durante il suo discorso Renzi elenca alcuni punti fondamentali del nuovo patto di governo. "Nel patto di coalizione metteremo l'impegno a modificare la Bossi-Fini e l'introduzione dello ius soli" ha annunciato i neo segretario, aggiungendo inoltre che "le civil partnership saranno nel patto di coalizione, piaccia o non piaccia a Giovanardi" perché "Noi siamo il Pd". Spazio anche alle riforme istituzionali perché "il Senato non deve più avere funzione elettiva, va trasformato in Camera delle autonomie".

Ore 12.50 – Renzi: "Accordo alla tedesca nel governo". Dobbiamo "avere la consapevolezza che il Pd è parte integrante di questo governo e contemporaneamente è il perno fondamentale su cui si regge" con queste parole il neosegretario del Pd ha confermato l'appoggio all'Esecutivo guidato da Letta spiegando però che il Partito Democratico dovrà chiedere un patto con gli altri partiti di maggioranza basato su punti specifici. "Bisogna partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi" ha avvertito Renzi annunciando che il primo punto dell'agenda di governo dovrà essere "un gigantesco piano" per il lavoro e che "entro un mese" verrà presentato un progetto di legge per semplificare le regole del lavoro nel nostro Paese.

Ore 12.40 – Renzi: "Restiamo ribelli e cambiamo l'Italia". Con queste parole Matteo Renzi, dopo essere stato proclamato ufficialmente segretario del Pd, ha esortato dal palco dell'assemblea Pd in corso a Milano il partito a rinnovarsi e a continuare a combattere per l'Italia. "Oggi l'Italia corre il rischio di non essere più considerato un paese speciale perché oltre che fascisti ci sono gli sfascisti che puntano alla distruzione generalizzata" ha spiegato il Sindaco di Firenze, aggiungendo: "Al parlamento va detto non tutti a casa ma tutti a lavorare, restate dentro finché non avete finito". Nel suo primo intervento da segretario del Pd, Renzi ha assicurato che nel partito da ora in poi non ci saranno più retroscena. "Per quanto mi riguarda la correttezza delle relazioni è fondamentale, quello che penso io lo dico in faccia e l'unico modo per uccidere i retroscenisti è utilizzare lo stesso linguaggio fuori e dentro" ha avvertito infatti Renzi, aggiungendo "Al centro non c'è il destino personale di uno o dell'altro, abbiamo sulle spalle la responsabilità dell'Italia". "Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli, ma l'essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi", ha ricordato ancora il neosegretario Pd, proseguendo "Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l'Italia". "Le primarie sono l'ultimo appello per cambiare l'Italia, per far recuperare fiducia agli italiani" e permettere che sia fatta la "pace tra il Paese e la politica" ha sottolineato Renzi.

Oggi nel Partito Democratico è il giorno di Matteo Renzi. Il Sindaco di Firenze dopo la vittoria alle primarie del Pd della settimana scorsa, infatti,  si prepara ad essere "incoronato" formalmente segretario del Pd nell'assemblea nazionale di Milano alla presenza di tutti i big del partito. Appena arrivato alla Fiera, dove è in programma l'assemblea del Pd che lo proclamerà segretario, Renzi inseguito dai giornalisti non ha voluto fare dichiarazioni limitandosi ad un "ciao a tutti" prima di entrare all'interno. Il Sindaco di Firenze è comunque molto carico e alla vigilia dell'appuntamento ha assicurato "Da ora cominciamo a dettare l’agenda del governo per il prossimo anno e poi si va avanti senza fermarci". Resta quindi molta attesa per il discorso del rottamatore, che presenterà il suo programma per le prossime settimane a partire dalla riforma della legge elettorale e dall'abolizione del finanziamento ai partiti. Il nuovo leader del Pd elencherà le urgenze da portare avanti anche per cambiare dall'interno il partito puntando sulla forza che ha tra i delegati e di conseguenza anche quella nella direzione generale.

Cuperlo presidente – Ad ogni modo nell'assemblea del Pd di oggi parleranno tutti o quasi i leader del Partito, dal segretario uscente, Guglielmo Epifani, al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, passando per lo sfidante dello stesso Renzi alle primarie, Gianni Cuperlo. La stessa assemblea Pd infatti deciderà oggi anche il nome del nuovo Presidente del partito, una scelta che dopo l'accordo  interno è ricaduta proprio su Cuperlo. Non mancano però le polemiche. Sulla presidenza di Gianni Cuperlo "ci asterremo in modo simpatico" ha detto ad esempio l'altro sfidante delle primarie, Pippo Civati, che, arrivando all'assemblea del Pd, ha lanciato una frecciatina anche al neo segretario: "No alla strada di una riforma costituzionale sulla legge elettorale, altrimenti Renzi invecchia. Ve lo immaginate Renzi tra 5 anni?".

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