Assemblea nazionale del Pd, Bersani avverte “non saranno rose e fiori”
Si è aperta questo pomeriggio alla Fiera di Roma l'assemblea nazionale del Partito Democratico che proseguirà i lavori fino a domani sera. In programma interventi dei massimi dirigenti del partito e dibattiti tra gli oltre mille delegati democratici provenienti dalle varie sezioni sparse per l'Italia. Un appuntamento che non dovrebbe portare grandi novità, ma che punta più che altro a fare il punto della situazione all'interno del partito dopo le mutate condizioni economiche e politiche dell'Italia, con la caduta di Berlusconi e il nuovo Governo Monti. Il partito democratico, infatti, è impegnato nella stesura di un nuovo piano di intervento politico che va a collocarsi a sostegno dell'operato del Governo con proposte e pareri e, dunque, come ha detto Bersani, è utile discutere, confrontarsi e prendere decisioni.
Un'assemblea interlocutoria "l'ultima del 2011 e non la prima del 2012" come ha tenuto a chiarire Rosy Bindi, che ha introdotto i lavori, perché quella in programma a dicembre fu spostata proprio per le dimissioni del precedente Esecutivo. Un primo punto lo ha voluto chiarire la stessa vice presidente della Camera quando ha ricordato il grosso lavoro del Pd per la caduta di Berlusconi e la nomina di Monti, pur ribadendo che "il PD non è il governo Monti" e che, nonostante la lealtà e la forza con cui il Pd appoggerà il Governo, non mancherà un attento controllo sull'operato dell'Esecutivo.
Il dibattito, che proseguirà stasera e domani, è iniziato con l'atteso intervento del segretario nazionale, Pierluigi Bersani, che ha lanciato alcuni dei punti attorno ai quali verteranno le discussioni successive. Bersani ha lanciato il nuovo programma del partito, "incontriamo l'Italia", che lo vedrà protagonista in giro per il Paese, ma soprattutto ha dettato alcuni punti cardine dell'azione dei Democratici per il 2012. In primis la legge elettorale che per il segretario è una delle priorità del Parlamento nel quale i deputati e senatori del Pd lavoreranno per arrivare ad una modifica legislativa. Nel "malaugurato caso" che ciò non fosse possibile, Bersani ha già fatto sapere di essere disposto a lanciare le primarie anche per le prossime politiche per tutti i candidati del partito. Primarie dunque che si rivelano come motore imprescindibile del partito e a cui il segretario ha dato il via a partire proprio da questo fine settimana.
Non sarà un anno da "rose e fiori" ha avvertito Bersani, ma ha anche lanciato un avvertimento all'Europa perché la finisca di imporre misure ancora più drastiche quando l'Italia ha già fatto il suo dovere con la manovra economica e sta continuando su quella strada con la riforma del lavoro e le liberalizzazioni. Su quest'ultimo punto il segretario del Pd non ha mancato di lanciare qualche critica al Governo che, nelle ultime bozze del decreto, ha fatto qualche passo indietro e sulle quali "si può fare di più e meglio e con maggiore immediatezza". Un nuovo anno, dunque, pieno di impegni per il Partito che, come ha detto il segretario, dovrà convincere le persone che "c'è una grande forza riformista solida e stabile che vale la pena ascoltare".