Arrestato sacerdote accusato di violenza sessuale su minore e spaccio di stupefacenti
Un'altra storia di molestie sessuali ad opera di un prete, quella di Sestri Ponente. I carabinieri dei Nas di Milano stavano indagando su un traffico di stupefacenti, quando sono "inciampati" su un ragazzino di 16 anni che "li ha condotti" a don Riccardo Seppia, 50 anni, sacerdote di Sestri Ponente. Intercettando le telefonate tra il prete e il ragazzo, i carabinieri sono giunti all'amara verità, che ha portato ieri all'arresto di don Seppia. Stando alle indagini, il sacerdote è a stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minore e di spaccio di sostanze stupefacenti. Sebbene ad arrestarlo siano stati i carabinieri milanesi dei Nas, in collaborazione col Comando provinciale di Genova, i reati sarebbero stati commessi a Genova.
Le indagini si fonderebbe soltanto su intercettazioni telefoniche dato che nessuna denuncia è stata mai sporta nei confronti del parroco. Nello specifico, a Sestri Ponente, paese d'origine di don Seppia dove l'uomo esercitava, le opinioni sul suo conto sono ambivalenti: una parte della comunità di fedeli, quella più anziana, è persuasa della sua innocenza e dell'autenticità della sua fede, mentre i più giovani ne sottolineano la superficialità e gli atteggiamenti lascivi. A detta dei ragazzi, il prete della Chiesa di Santo Spirito andava in discoteca, aveva frequentazioni strane e nascondeva tendenze omosessuali.
Ad ogni modo, Seppia è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Marassi dove ha trascorso la notte, guardato a vista dalle guardie carcerarie. In giornata è previsto un incontro con un educatore e uno psicologo del carcere: attraverso i due colloqui si tenterà di definire il quadro psicologico dell'uomo e soprattutto di accertare la sua eventuale dipendenza da stupefacenti. Intanto alla giustizia penale si affianca quella della Chiesa; la Curia di Genova ha predisposto per Don Seppia: "la sospensione da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale, nonché la revoca immediata della facoltà di ascoltare le confessioni sacramentali".
Ferma la condanna dell'arcivescovo di Genova e presidente della CEI, il cardinale Angelo Bagnasco. Il suo messaggio è stato letto nel corso di una celebrazione proprio presso la Chiesa di Santo Spirito: "Il cardinale esprime sconcerto e dolore per la gravità di quanto accaduto ed ha piena fiducia nella magistratura; esprime inoltre la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e prega per tutti."