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Aquarius, la Marina libica sta con il governo Conte: “Finalmente l’Italia si è svegliata”

La Marina libica si schiera dalla parte del governo italiano guidato da Giuseppe Conte: “Alla fine l’Italia ha preso una decisione, alla fine si è svegliata dopo essere stata a lungo un centro di sversamento di migranti da parte del mondo”, commenta il portavoce del corpo che controlla la guardia costiera del Paese, Ayob Amr Ghasem.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Marina libica commenta positivamente le decisioni del governo italiano  sulla nave Aquarius con la chiusura dei porti e il divieto di attraccare per l’imbarcazione con a bordo 629 migranti. “Grazie a Dio l’Italia si è finalmente svegliata, siamo molto contenti di questa decisione”, afferma il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, intervistato dall’Ansa. “Alla fine – commenta – l’Italia ha preso una decisione, alla fine si è svegliata dopo essere stata a lungo un centro di sversamento di migranti da parte del mondo”.

Il portavoce del corpo che controlla la guardia costiera libica sostiene l’Italia nella sua scelta, tanto da chiedere al governo di proseguire su questa strada: “L’Italia ha subito le malefatte dell'immigrazione clandestina, tutti i suoi misfatti, compreso evidentemente l'arrivo di terroristi. Insistete su questa decisione, tenete testa alla Francia, alla Spagna e alle Ong”. E non risparmia, durante il suo colloquio con l’Ansa, un attacco esplicito ad alcune Ong: “Alcune organizzazioni non governative sono la lunga mano di altri soggetti in Europa e in Africa che compiono ‘riciclaggi' e altre azioni illegali sotto la copertura della protezione dei migranti e dei diritti umani”.

Tornando sull’Italia, Ghasem spiega: “Raccoglierà i frutti della propria decisione anche attraverso la riduzione del numero di migranti che vengono dal sud: ciò avrà pure effetti positivi in Libia per quanto riguarda l'ingresso di migranti nel Paese”. Compito dell’Italia, secondo il portavoce della Marina libica, sarà quello di “proseguire nel sostegno alla Libia nelle proprie scelte politiche, aiutandola a uscire dalla crisi politica dato che l’Italia è storicamente il Paese più vicino alla Libia”.

E sulla chiusura dei porti ai migranti ribadisce l’appello all’Italia: “La nostra seconda richiesta è di mantenere la vostra decisione”. Un’altra richiesta è quella di “sostenere la guardia costiera libica e levare l’embargo sulle armi affinché la Marina e le sue navi da guerra possano contrastare la migrazione illegale”.

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