Antonio Gaglione: assenteismo da record in Parlamento
Un'inchiesta sull'Espresso fa luce sul malcostume dell'assenteismo parlamentare, riportando alcuni dati sulle assenze dei deputati e dei senatori. In particolare in questa vergognosa classifica raggiunge il primo posto il deputato Antonio Gaglione con il 92 per cento di assenze in aula, seguito dagli onorevoli Tremaglia e Ghedini, che arrivano entrambi al 76 per cento.
Gaglione non è stato presente nemmeno agli appuntamenti cruciali del Governo, come quello per il voto di fiducia a Berlusconi, quello sul Caso Ruby, e a quello sulla manovra finanziaria; tuttavia continua a percepire regolarmente il suo lauto stipendio da parlamentare.
Il deputato brindisino, eletto originariamente nel Pd, era poi passato al Gruppo Misto per poi approdare nel partito "Noi Sud": tuttavia questi strategici spostamenti politici di Antonio Gaglione non pare che abbiano apportato cambiamenti significativi all'assetto del governo, dato che l'onorevole vede alquanto di rado il nostro Parlamento. Certo è che l'onorevole fantasma percepisce mensilmente 15mila euro e che al suo portaborse- anche lui irreperibile- vanno altri 4mila euro al mese, sempre a carico nostro.
L'ultima volta che Antonio Gaglione ha espresso il suo voto in aula è stato nel 2008, evidentemente l'onorevole si trovava a Roma per uno di quei convegni a cui non manca mai.
Il 14 Dicembre, invece, il giorno della fiducia al Governo, l'onorevole fantasma fece la sua apparizione a Montecitorio, ma al momento della chiamata al voto Gaglione era già uscito. Trovandosi a Roma perché era stato da poco eletto come consigliere nazionale nell'autorevole Società Italiana di Cardiologia, era venuto al Senato a salutare i colleghi. Interessantissime sono poi le sue ultime dichiarazioni: "Stare in Parlamento è una perdita di tempo e una violenza contro la persona. E' così frustrante fare queste maratone alla Camera" e giustifica così il suo assenteismo: "Sono stato poco presente perché l'apporto del singolo parlamentare è diventato marginale". Infine riguardo i giornalisti: "Che tanto poi i giornali si occupano più di donne che di politica vera. Gli italiani vogliono i fatti".