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Anna Maria Tarantola designata presidente dal nuovo cda della Rai

A votare per l’ex vice presidente di Bankitalia sono stati sette consiglieri su otto. La decisione di affidare i poteri dell’azienda di Viale Mazzini alla Tarantola non è piaciuta al PdL. Astenuto, infatti, Antonio Verro. Ora spetta alla Commissione di Vigilanza Rai dare parere definitivo sulla nomina.
A cura di Biagio Chiariello
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Anna Maria Tarantola designata presidente dal nuovo cda della Rai

Il nuovo consiglio di amministrazione della Rai ha votato per l'elezione del nuovo presidente dell'azienda. In quella che è la prima riunione, dopo il rinnovo dei consiglieri di viale Mazzini, è stata scelta Anna Maria Tarantola, cioè il nome  indicato dall'"azionista di maggioranza", il ministro dell'Economia, nonché premier, Mario Monti. Il Cda si è riunito sotto la presidenza del consigliere più anziano, Guglielmo Rositani. A votare per la Tarantola, che si è assentata «per garbo istituzionale e per lasciare allo stesso la libertà di votarla come presidente», sono state sette consiglieri su otto (astenuto Antonio Verro del PdL). La decisione di affidare i poteri all'ex vice direttore di Bankitalia non era piaciuta al partito di centrodestra. Già lunedì Antonio Verro aveva anticipato che non avrebbe votato oggi. E così è stato. In mattinata, il primo incontro del nuovo Consiglio di amministrazione era stato sospesa per circa un'ora per «problemi tecnico-procedurali». Per la nomina ufficiale del nuovo Presidente, occorrerà il parere definitivo della Commissione di Vigilanza Rai (per la precisione, sarà necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi, vale a dire 27 su 40).

Il PdL dice "no" al nuovo presidente della Rai, sostanzialmente, per la scelta "tecnica" montiana di sottrarre potere di condizionamento politico al Consiglio di nomina parlamentare. Un Presidente che nomina dirigenti non editoriali e gestisce atti e contratti aziendali fino a 10 milioni di euro senza il consenso dei consiglieri è troppo per un partito da' sempre a abituato a spartirsi il potere interno della rete pubblica non secondo logiche aziendali, ma per lotti di appartenenza.

E' Bersani, il primo a commentare il voto del cda Rai. «Tarantola ha fatto quel che una persona di stile e di buona educazione fa: quando si parla della sua nomina, non ci va». Il segretario del Pd, che già prima dell'elezione del nuovo presidente Rai ha fatto sapere di apprezzare la su scelta, ha poi bacchettato la strada del non-voto intrapresa dal PdL. «Alla destra dico: basta protervia. Siamo oltre ogni limite» sulla Rai.  «Il governo -aggiunge Bersani- ha detto che vuole modificare deleghe e poteri e si fa così. Punto e basta. Se il Pdl fa saltare il tavolo, il governo trovi altre autorevoli soluzioni».

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