Andrea, il dj che fa musica con gli occhi per battere la Sla: il web lo vuole a Sanremo
“La malattia mi ha tolto tutto, ma la musica mi rende libero”, è questo il motto di Andrea Turu, un ragazzo sardo di 29 anni originario di Ares, in provincia di Oristano, che da quattro anni lotta contro una terribile malattia, la Sla. Nonostante già da tempo abbia avuto problemi a muoversi e ormai sia immobilizzato a letto, Andrea infatti non vuole abbandonare la sua passione, ovvero quella della musica disco. Dj Fanny, questo il suo nome d’arte, infatti prosegue quella che era la sua passione prima di scoprire la malattia, mixare dischi e comporre musica al pc. Andrea ci riesce solo grazie agli occhi e ad un complesso software che gestisce i movimenta delle sue pupille trasformandoli in azioni.
Andrea però non ama stare da solo e preferisce condividere tutto con gli altri per questo, con lo scopo di coinvolgere altri giovani nella sua stessa condizione, ha anche ha creato un pagina Facebook chiamandola ‘Con gli occhi‘ attraverso la quale discute di Sla ma anche di come realizzare musica insieme attraverso la tecnologia. Pochi giorni fa Dj Fanny ha pubblicato su iTunes il suo ultimo pezzo, My window on my music, interamente realizzato grazie al software Visual dj e il cui ricavato sarà destinato alla Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.
“Spendendo la cifra che quotidianamente pagate per un caffè potete fare qualcosa di grande, di grandissimo troviamo insieme la cura per la Sla e, nel frattempo, ascoltiamo bella musica!”, è lo spot di Andrea. Il brano in pochi giorni ha avuto un grande successo diventando virale tanto che gli utenti hanno invaso la pagina Facebook del 29enne facendo partire spontaneamente anche una campagna per far arrivare in qualche modo il brano al festival di Sanremo. "Questa malattia mi ha tolto quasi tutto, ma mi consente di cogliere il valore di ciò che prima sottovalutavo. Comunque voglio combatterla e sconfiggerla, possibilmente a suon di musica. Spero di essere un esempio per tutti i malati che alternano momenti di fiducia ad altri di sconforto” ha auspicato Andrea.