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Anche la Chiesa pagherà l’Ici sugli immobili, Monti presenta l’emendamento

Il Presidente del Consiglio ha annunciato di aver presentato al Senato un emendamento al decreto liberalizzazioni che introdurrà la tassa sugli immobili per gli enti no profit ad uso commerciale. Le nuove entrate serviranno ad abbassare le tasse.
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente del Consiglio ha annunciato di aver presentato al Senato un emendamento  al decreto liberalizzazioni che introdurrà la tassa sugli immobili per gli enti no profit ad uso commerciale, come già promesso in precedenza alla Commissione Europea. Le nuove entrate serviranno ad abbassare le tasse.

Anche le strutture della Chiesa e degli enti no Profit che svolgono attività commerciali pagheranno l'Imu, la nuova imposta sugli immobili. Il Premier Mario Monti  ha annunciato nel corso del Consiglio dei Ministri di aver presentato un emendamento al dl liberalizzazioni in esame al Senato per il decreto di conversione, rispettando le promesse fatte a Bruxelles per evitare l'infrazione ai danni dell'Italia.

Viene superata la dicitura "solo prevalente" – Dopo molte polemiche e voci di un possibile passo indietro dell'Esecutivo, il Governo sembra voler mettere la parola fine al dibattito sull'esenzione dell'Ici da parte degli enti non commerciali e in particolare della Chiesa. Con la definitiva approvazione del decreto di conversione in Parlamento tutti gli immobili adibiti ad uso commerciale anche quelli non in maniera esclusiva saranno sottoposti alla tassazione in vigore sugli edifici. Con l'emendamento del Governo viene superato la dicitura "solo prevalente" voluta dal precedente Esecutivo e che aveva scatenato molte polemiche e abusi.

Le nuove entrate serviranno a ridurre le tasse – Nell'emendamento viene specificato che il maggior gettito derivante dalle nuove entrate sarà destinato alla riduzione della pressione fiscale, anche se volutamente nessuna quantificazioni delle nuove entrate sarà svolta. Inoltre nessuna forma diretta o indiretta di sanatoria è prevista in quanto per i contenziosi già in atto non è prevista nessuna interruzione, e le eventuali attività di accertamento già in corso sugli immobili da parte delle autorità continueranno normalmente. Nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi si fa un riferimento implicito anche al richiamo del Capo dello Stato sui  troppi emendamenti non pertinenti ai decreti legge e si assicura che sono state considerate la "stretta attinenza ai temi della concorrenza e della competitività" del provvedimento e che erano previste nel dl originario.

Si attende la cancellazione della procedura  di infrazione per l'Italia – Le linee del provvedimento del Governo sono le stesse già anticipate il 15 febbraio al Commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, per la sospensione della procedura di infrazione per aiuti di Stato nei confronti dell'Italia. Con l'approvazione dell’emendamento la Commissione europea potrà, dunque,  riesaminare la questione  e "dare soluzione alla procedura di infrazione aperta nell’ottobre 2010".

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