Amanda Knox: “Non tornerò in Italia, non ho i soldi e temo il carcere”

Fra pochi giorni si aprirà a Firenze il processo d’appello per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Alla sbarra ci saranno Raffaele Sollecito e Amanda Knox, i due ex fidanzati accusati del delitto e condannati in primo grado. Ma la ragazza americana, che all’epoca del delitto viveva a Perugia insieme alla vittima, ha fatto sapere da tempo che non tornerà in Italia. Non parteciperà al processo perché ha paura di ritornare ingiustamente in carcere e perché non avrebbe i soldi per spostarsi tra gli Stati Uniti e l’Italia. La 26enne americana ha espresso tutti i suoi timori nel corso di un’intervista pubblicata oggi dal tabloid britannico Sun on Sunday: al giornale Amanda ha ricordato gli anni già trascorsi in carcere in Italia e ha spiegato di aver paura che le succeda di nuovo: “Mentre devo continuare ad avere fiducia nel sistema legale italiano – ha affermato l’ex fidanzata di Sollecito – non cambia il fatto che ho trascorso quattro anni in carcere per qualcosa che non avevo fatto. Il rischio che accada di nuovo è abbastanza per dissuadermi dal tornare nel Paese”.
Per Amanda c’è stato un pregiudizio nei suoi confronti – Secondo la giovane americana la sua presenza nel corso del primo processo per l’omicidio di Meredith, è stata motivo di “distrazione” per il tribunale che a suo dire sarebbe stato “attento a ogni suo movimento, ogni gesto, ogni espressione del viso” più che all’analisi delle prove. La ragazza è anche convinta che ci sia stato un pregiudizio nei suoi confronti. Al tabloid britannico Amanda ha infine rivelato di essere stata minacciata da parte di altre detenute quando era in prigione in Italia: “Una ragazza disse che voleva infilare la mia testa in una toilette e per poco non lo fece”, ha ricordato.