Fermatevi tutti. Per favore riprendetevi. Capisco che la vicenda di Lino Banfi ci riporti un po' tutti alla spensieratezza della nostra infanzia e alla comicità greve che riposa i neuroni. Capisco anche che Oronzo Canà sia infinitamente meno appetibile di un vecchio senatore ma se c'è una vergogna immane, qualcosa per cui gridare sul serio allo scandalo allora sarebbe il caso di parlare di Elio Lannutti, fondatore dell'Associazione Consumatori (di cui è presidente dalla fondazione, nel 1987, alla faccia del ricambio tipica filosofia grillina), ex impiegato della Banca di Roma ed ex sindacalista dei bancari, già parlamentare nelle file dell'Italia dei Valori (sempre alla faccia delle regole del Movimento 5 Stelle).
Lannutti (che, ricordiamolo non è mica un comico catapultato all'UNESCO ma è un senatore della Repubblica Italiana) preso dalla smania di pubblicizzare un libro sulle banche ha pensato bene di fare un tweet citandone l'incipit: «Il Gruppo dei Savi di Sion» e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: I Protocolli dei Savi di Sion».
Peccato che i protocolli dei savi (non mi riesce nemmeno di scriverlo in maiuscolo) siano una bufala totale che risale al secolo scorso quando lo Zar (mica Lannutti) provò a instillare odio verso gli ebrei. Da Lannutti hanno preso le distanze tutti. Ma proprio tutti. Perfino il suo capo politico Luigi Di Maio (a nome di tutto il Movimento) ha preso le distanze dalle "considerazioni" (giuro, le ha chiamate così) del suo senatore. Ruth Durighello, presidente della Comunità ebraica romana (la più importante d'Italia), ci va giù pesante e annuncia al Corriere della Sera querela: "Provo rabbia, sconcerto, inquietudine. Quindi non più semplice preoccupazione. Perché la preoccupazione non può e non deve bastare. Chi ha rispolverato e divulgato uno dei simboli del più odioso antisemitismo siede in Senato: istituzione che dovrebbe rappresentare il luogo più alto della democrazia, della saggezza e della morale. Per di più questa stessa persona appartiene a un Movimento che oggi è decisiva forza di governo. È stato varcato un confine inaudito, in una maniera difficile da contrastare se non ci sono chiarissime e nettissime prese di posizione". Tutta l'opposizione ne chiede le dimissioni. Addirittura il Capo dello Stato ne ha per lui: "La riproposizione di simboli, linguaggi, riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie di cospirazione, sono segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione", ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia del Giorno della Memoria al Quirinale. Chissà al senatore come fischiavano le orecchie.
E lui come si è difeso? Ci ha detto che non è antisemita. Anzi, si è incazzato minacciando querela a chiunque continui a parlare del suo (sfortunato tweet). Del resto come può essere antisemita se nel post che lui stesso ha indicato c'è scritto «Ma qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) con un governo mondiale, una banca centrale mondiale, un esercito globale e tutta una rete di controllo totale sulle masse. A capo ovviamente loro stessi, per sottomettere il mondo ad una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo, quello di Lucifero. Questo progetto va avanti, secondo alcuni, da millenni ma ebbe un’incremento nella prima metà del 1700 con l’incontro tra il “Gruppo dei Savi di Sion” e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale. L’incontro portò alla creazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”.» e anche «Gli Illuminati e chi con loro controlla queste società, sono pressoché Satanisti e praticano la magia nera e sacrifici umani. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse.».
Dai, davvero, come possiamo pensare che sia antisemita?
E, soprattutto, che ce ne frega di Lino Banfi?