Altri 30 anni al serial killer Maurizio Minghella: nel 1998 uccise la giovane Floreta
Ai 131 anni di carcere che Maurizio Minghella sconta per aver ucciso sette donne, ora si aggiungono i 30 della condanna per l'omicidio di Floreta Islami, 29enne trovata morta a Rivoli (Torino) nel 1998.
Decisiva nel caso della giovane albanese, riaperto nel 2016, grazie al pm Roberto Sparagna, è stata la perizia sul DNA presente sulla sciarpa usata per strangolare la vittima. Floreta era giunta in Italia in cerca di un futuro, ma come accade a molte giovani donne approdate nel nostro Paese per sfuggire alla povertà, era rimasta invischiata in un giro di prostituzione. Sul marciapiede, a Rivoli in Piemonte, si imbatte in Maurizio Minghella, all'epoca in semilibertà. L'uomo, già condannato per cinque omicidi, la aggredisce strangolandola con una sciarpa. Proprio dall'indumento verrà estratto il profilo genetico che in tribunale ha portato alla condanna del serial killer genovese.
Chi è Maurizio Minghella
Nato a Genova e cresciuto in contesto familiare difficile che lo segnerà, Maurizio Minghella, ha passato la sua vita entrando e uscendo dal carcere. Affetto da disturbi psichici e con un quoziente intellettivo inferiore alla media, ha cominciato la sua carriera criminale con furti e rapine. Da sempre frequentatore di prostitute, uccide per la prima volta nel 1978. La vittima è Anna Pagani, ventenne trovata morta nelle campagne genovesi con la testa fracassata e una penna conficcata nell'ano. Accanto al corpo un biglietto con la scritta ‘Brigate rose', maldestro tentativo di depistaggio.
Le vittime
Sfuggito alle forze dell'ordine per l'omicidio della ventenne, uccide altre tre donne: Giuseppina Jerardi, Maria Strambelli e Wanda Scerra, 19 anni. Accusato prima degli omicidi Strambelli e Scerra, che confessa, nel 1981 Minghella viene condannato all'ergastolo per i cinque omicidi, salvo poi essere messo in semilibertà grazie all'interessamento di don Ciotti e del gruppo Abele, che lo aiutano a reinserirsi nella società dandogli lavoro come falegname. L'impegno della comunità di don Ciotti, tuttavia, non basta a frenare le sue pulsioni omicide: tra il '98 e il 2001 uccide Loredana Maccario, 59 anni; Fatima H'Didou, Floreta Islami – per il cui omicidio è stato appena condannato, Cosima Guido e Tina Motoc.
Gli otto omicidi sono solo quelli accertati, tuttavia altri cinque omicidi analoghi sui quali indaga il pm Roberto Sparagna potrebbero essere attribuiti a Minghella.