Allarme virus Zika, Oms: “Rischio diffusione in tutto il continente americano”
Non si arresta l’avanzata del virus Zika, arrivato di recente anche in Europa. E secondo l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) c’è il rischio concreto che il virus finisca per interessare l’intero continente americano, a eccezione di Canada e Cile, Paesi dove non è presente la zanzara “Aedes” che è il vettore di trasmissione dell’infezione. Il Paese più colpito finora è stato il Brasile, dove si registrano ad oggi 3893 casi sospetti di microcefalia fetale. Il virus Zika, ha aggiunto ancora l'Oms, “è nuovo per le Americhe e dal primo caso segnalato in Brasile, nel maggio 2015, si è diffuso in 21 Paesi americani”. Non solo, l’Oms ha lanciato anche un’altra allerta e cioè che il virus Zika può essere trasmesso anche attraverso il sangue, ma che tale meccanismo “non è frequente”. È stato inoltre rilevato nello sperma, ma l’Oms ha fatto sapere che servono ulteriori prove per l'eventuale conferma che sia sessualmente trasmissibile. Resta limitata, ha aggiunto ancora l'Oms, “l'evidenza di trasmissione del virus dalla madre al bambino durante la gravidanza o la nascita”. Non c'è inoltre evidenza che il virus possa essere trasmesso ai neonati col latte materno.
Come proteggersi dal virus Zika
Per proteggersi dal virus Zika non sono previste particolari misure restrittive ma in ogni caso chi si reca nelle zone in cui il virus è presente è bene che si protegga dalle zanzare con i normali prodotti repellenti, indossi i pantaloni lunghi e, se ad esempio campeggia all'aperto, utilizzi le reti antizanzare. La paura legata al virus Zika arriva dagli studi che hanno collegato questa malattia al rischio di feti con microcefalia se donne in gravidanza o in procinto di averla vengono colpite dall’infezione. Per precauzione, dunque, le autorità sanitarie sconsigliano alle donne incinte di recarsi nei Paesi dove è alta la circolazione del virus. La preoccupazione per la diffusione del virus è alta anche in Italia, dove si segnalano quattro casi poi guariti, tanto che il responsabile Sanità del Pd, Federico Gelli, ha chiesto che il ministero della Salute avvii una campagna informativa per mettere a conoscenza coloro che hanno in programma un viaggio in America Latina dei rischi relativi all'infezione.