Allarme nucleare, il Giappone avverte: “Ci vorranno mesi per controllare le radiazioni”
L'allarme nucleare in Giappone resta alto: mentre i tecnici lottano conto il tempo per riparare la breccia aperta nel reattore numero due della centrale di Fukushima, che lascia passare le radiazioni fino al mare, stamattina gli operai che rischiano la vita ogni giorni hanno ricevuto un duro colpo. I due lavoratori che risultavano dispersi dallo scorso 17 marzo, sono stati ritrovati morti all'interno della centrale, come ha informato la Tokyo Electric Power Company (TEPCO), la compagnia nazionale incaricata della gestione della centrale. La TEPCO ha anche comunicato che non è riuscita a sigillare con il calcestruzzo la breccia aperta nel reattore ed i tecnici hanno ammesso che ci vorranno mesi per controllare la radioattività che emana la centrale di Fukushima.
Sono molti i pericoli che devono affrontare i lavoratori della centrale, già considerati degli eroi dalla società giapponese che li ha rinominati "Samurai di Fukushima", e altri 21 operai già hanno sofferto un'alterazione del DNA per effetto della radiazioni. Le alterazioni del DNA sono un meccanismo naturale: l'organismo le genera nell'ordine di una o due alterazioni ogni 2.000 cellule.
Dopo aver ricevuto una dose di 100 millisievert (il sievert misura gli effetti ed i danni delle radiazioni su un organismo), l'organismo moltiplica questo ritmo per cinque producendo tra cinque e dieci alterazioni ogni 2.000 cellule. Queste cellule che si alterano dopo aver ricevuto le radiazioni, tendono all'errore: si moltiplicano replicando il codice genetico con lievi discordanze che possono portare a un processo canceroso.
La situazione degli impiegati illustra la complessitò con la quale la radioattività colpisce l'organismo: libera energia all'interno del corpo rompendo il funzionamento normale delle cellule. Intanto, i dati della polizia giapponese sulla cifra delle vittime ci ricordano la violenza del terremoto e del conseguente tsunami dello scorso 11 marzo. L'ultimo dato fa salire a 12.009 i morti ed a 15.472 i dispersi.