video suggerito
video suggerito

Alitalia: pre-accordo con i sindacati su esuberi e stipendi, ora il referendum

L’accordo preliminare prevede esuberi ridotti da 1338 a 980 e taglio degli stipendi all’8% ma anche il superamento dell’esternalizzazione, la cassa integrazione e misure di incentivazione all’esodo.
A cura di Antonio Palma
2 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Dopo un vertice durato ore, che si è trasformato in una intensa maratona notturna, è arrivata la prima fumata bianca nella vertenza Alitalia. Durante la notte, infatti, sindacati, azienda e associazioni professionali di categoria hanno raggiunto un primo accordo preliminare firmando una verbale di intesa  al ministero dello Sviluppo economico alla presenza dei rappresentanti del Governo. Si tratta di un  pre-accordo con dei punti precisi ma che per la firma definitiva dovrà passerà all'esame dei lavoratori con un referendum  che sarà organizzato nelle prossime settimane. "A fronte di un esito positivo della consultazione referendaria, verrà sottoscritto un accordo coerente con tale verbale" hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori.

Nel dettaglio, l'intesa preliminare prevede una serie di paletti tra cui quelli principali sono la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e la riduzione del taglio degli stipendi all'8%. La riduzione degli esuberi dovrebbe arrivare attraverso il superamento del progetto di esternalizzazione di alcuni settori come la manutenzione ma anche con misure di incentivazione all'esodo e il ricorso alla cassa integrazione entro maggio 2017 per due anni. Tra le altre misure invece l'accordo prevede scatti di anzianità triennali con primo scatto solo nel 2020, tetto all'incremento retributivo in caso di promozione, riduzione dei riposi annuali da 120 a 108 e l'applicazione del contratto Cityliner per i neo assunti.

"È stato un lungo lavoro e credo che abbiamo portato a casa risultati assolutamente importanti" ha commentato la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, al termine della trattativa, aggiungendo: "Abbiamo preso atto che questo era il limite massimo fino a cui si poteva trattare e ci sembra soddisfacente anche per il punto di partenza". "In questi mesi ci siamo adoperati per evitare il rischio do default. Abbiamo fatto il massimo possibile nel confronto. Ora la parola spetta ai lavoratori", ha confermato anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. "Le ragioni del lungo confronto sono la situazione molto critica dell'azienda e le ragioni che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla" ha dichiarato Susanna Camusso della Cgil. .

"Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto: gli esuberi sono calati molto, anche perché sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l'azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo i tagli salariali" ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. "Il preaccordo è positivo ma se l'operazione dovesse fallire tutti i costi finirebbero sullo Stato, e si tratta di più di un miliardo" ha avvertito però il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda riferendosi alla garanzia pubblica sui nuovi prestiti di sicurezza delle banche.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views