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Alitalia – Etihad, trovato l’accordo: agli emiri il 49% della compagnia di bandiera italiana

Etihad Airways e Alitalia hanno trovato l’accordo: la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi acquisterà il 49% di quella italiana.
A cura di Davide Falcioni
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Etihad Airways e Alitalia hanno trovato un accordo: la conferma è arrivata dalle due compagnie aeree che hanno reso noto come le condizioni dell'operazione prevedano l'acquisto, da parte della società degli Emirati Arabi Uniti, del 49% della compagnia di bandiera italiana. In un comunicato congiunto si spiega che "le due Compagnie aeree procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate. Il perfezionamento dell'operazione è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust".

Alitalia, Lupi: "Finalmente il mercato si muove"

In vista della conclusione dell'accordo ieri Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, non ha risparmiato una stoccata polemica ad AirFrance: "La bontà dell'operazione che stiamo facendo è segnalata dal fatto che finalmente il mercato si muove. Ci sono altre compagnie di bandiera internazionali che si stanno agitando perché questo accordo è una grande iniziativa sul mercato". Il riferimento è ad AirFrance che avrebbe inviato una lettera sottoscritta anche da Lufhtansa, denunciando che l'intesa tra Alitalia e Etihad violerebbe le regole della concorrenza e chiedendo al commissario Ue Siim Kallas di tenere sotto controllo gli investimenti degli emiri nelle aviolinee europee.

Alitalia – Etihad, resta il nodo dei 2.250 esuberi

L'accordo raggiunto, secondo il ministro Lupi, potrebbe soddisfare anche i sindacati: "La trattativa sta andando bene – ha spiegato il ministro – ora abbiamo il lavoro conclusivo con i sindacati. All'approfondimento che stanno facendo l'azienda e i sindacati interverremo anche io e il ministro del lavoro Giuliano Poletti". La trattativa verrà chiusa intorno alla metà di luglio: entro quel giorno verrà anche risolto il nodo degli esuberi, sul quale finora c'è stato un muro contro muro. 2.250 lavoratori infatti rischiano di rimanere "a piedi". Trovato invece un accordo sul fronte del debito con le banche. Il progetto su cui si è lavorato in questi giorni prevede la rinegoziazione di 565 milioni di debito, con la cancellazione di un terzo e la conversione in azioni degli altri due terzi. Le banche creditrici di Alitalia (Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio) hanno evidentemente raggiunto una posizione condivisa. Non a caso Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, azionista di Alitalia, n ha affermato che è necessario essere "disposti a fare dei sacrifici, a condizione che il punto di arrivo sia una compagnia in grado di svolgere profittevolmente il suo compito".

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