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Ali Agca non si pente: “Volevo assolutamente uccide Papa Wojtyla”

“Il mio gesto al centro di un piano divino, sono felicissimo, dice Ali Agca in un’intervista. Poi l’appello a papa Francesco: “Liberi la Orlandi, è prigioniera in Vaticano.
A cura di B. C.
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Ali Agca non è "pentito" perché c’è una "incalcolabile differenza tra un miracolo divino come il mio attentato al Papa ed un crimine psicopatico ingiustificabile come l’uccisione di Aldo Moro". Queste le parole di Mehmet Ali Agca, 57 anni, di cui quasi 30 passati in carcere per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, il 13 maggio 1981. Io volevo assolutamente uccidere il Papa – dice in un'intervista concessa all'Ansa – e volevo morire in Piazza San Pietro per suicidio o linciaggio che fosse. Dopo diversi anni io ho capito, ho visto con delle prove personali indiscutibili che il 13 maggio 1981 Dio ha realizzato un miracolo in Piazza San Pietro".

L'attentato al Papa – aggiunge Agca – era deciso dal sistema divino. Quindi tutto quello che è accaduto, era stato pianificato ed attuato dal sistema divino. Io, Ali Agca, ho la certezza assoluta che fu il Dio, il sistema divino a portarmi in Piazza San Pietro e non il Satana e i suoi demoni come molti credono in Vaticano".

Agca ricorda poi l'incontro con il Papa nel carcere di Rebibbia "come uno degli atti più belli e più importanti della mia vita". "Come ha detto il Papa stesso quel incontro storico era un miracolo deciso da Dio. Mi ha colpito la sincerità ed onestà del Papa polacco. Era un uomo che aveva un amore sincero e disinteressato", aggiunge. "Dunque dobbiamo proporre il Papa polacco all'umanità intera come un fratello da imitare nella sua immensa bontà, onestà e sincerità", dice ancora l'attentatore di Wojtyla. "Ma santità – aggiunge – è una prerogativa esclusiva e indiscutibile di Dio unico, unito eternamente. Quando si parla della santità di questo o quel profeta, io lo respingo e condanno categoricamente. Per questo il fanatismo islamico mi ha scomunicato nel mondo".

Emanuela Orlandi prigioniera in Vaticano – "Alcuni servizi segreti occidentali sanno perfettamente che Emanuela Orlandi si trova attualmente nelle mani del governo vaticano. Papa Francesco può ordinare al governo vaticano di liberarla, è ospite probabilmente in qualche convento di clausura", afferma Agca che cita il Vangelo di Giovanni per dire che "La verità vi renderà liberi". "Dunque liberando Emanuela Orlandi – aggiunge -, il Vaticano avrà liberato se stesso dalla prigionia di una piccola menzogna inutile".

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